Sapete cosa mi piace del 10 febbraio? Niente. Assolutamente niente. È un giorno che ti prende a schiaffi con la realtà e poi ti lascia lì, confuso, con l'alito di storia stantia che ti soffia in faccia. È il Giorno del Ricordo, ma siamo onesti: chi ricorda davvero? Facce serie per due minuti, poi via a litigare su chi aveva ragione. Sempre così. È come il funerale dello zio stronzo: tutti a dirgli addio con le lacrime agli occhi, ma nessuno che vuole ammettere che era un pezzo di merda.
E poi oggi è anche l’anniversario del Trattato di Parigi del 1947, quando l’Italia ha perso pezzi interi di sé. Ma chi se lo ricorda? Nessuno. Perché siamo un paese che dimentica. Dimentichiamo tutto, tranne le scoregge nei film di Natale e chi ha tradito chi nel Grande Fratello. Ci hanno portato via l’Istria, la Dalmazia, e noi? Niente. Silenzio. Siamo il tipo che si fa portare via la fidanzata e poi dice: 'No, tranquillo, io volevo essere single'.
Ma il bello è che oggi è anche il giorno di Santa Scolastica, la sorella di San Benedetto. Sì, perché ai santi servivano fratelli e sorelle come se fossero protagonisti di una fiction Rai. Santa Scolastica è quella che ha fatto la monaca perché, ovviamente, se sei donna e vivi in quel periodo, o fai la santa o fai la strega. Non c’erano opzioni intermedie, tipo 'voglio aprire un negozio di stoffe' o 'magari divento una filosofa'. No. Santa o al rogo. Però, ecco, lei è la santa della pioggia. Santa della pioggia. Come se servisse un santo per una cosa che accade comunque. Manco fosse la santa del Wi-Fi stabile, almeno quella sarebbe utile.
Ma sapete chi è nato il 10 febbraio? Boris Pasternak. Sì, quello del Dottor Živago. Quel libro che tutti fingono di aver letto. Se chiedete a qualcuno: 'Hai letto Il Dottor Živago?', vi risponderà: Sì, bellissimo!. Ma se chiedete: Di cosa parla?, allora iniziano a sudare come se avessero copiato alla maturità e il prof li stesse fissando negli occhi.
E poi Bertolt Brecht. Grande, Brecht. L’uomo che ha trasformato il teatro in una lavata di capo collettiva. Guardavi una sua opera e uscivi sentendoti un idiota. Era un po’ come andare da un dietologo: pensavi di farti un favore, ma alla fine te ne andavi con un senso di colpa addosso che manco dopo aver mangiato tre chili di carbonara alle due di notte.
Ma la vera star di oggi è Wilhelm Conrad Röntgen, lo scopritore dei raggi X. Il primo uomo a guardare dentro le persone senza fare domande. Un genio. E il premio quale è stato? Morire senza mai aver brevettato la sua invenzione. Ecco come funziona il mondo: scopri qualcosa di rivoluzionario e la società ti tratta come il primo che ha scordato di fare il biglietto sull’autobus.
E poi c’è Pio XI. Il papa che ha stretto la mano a Mussolini e poi, quando le cose si sono fatte scomode, ha iniziato a dire che forse il fascismo non era una grande idea. Troppo tardi, amico. È come se il medico ti dicesse che non avresti dovuto fumare solo quando sei già attaccato alla bombola d’ossigeno.
Quindi sì, oggi è un giorno perfetto per ricordare che siamo bravi a dimenticare. È il giorno in cui dovremmo guardarci allo specchio e chiederci: Che cazzo sto facendo della mia vita?. Ma non lo faremo. No. Accenderemo Netflix, scrolleremo il telefono e ci convinceremo che va tutto bene. Perché pensare fa male. Ricordare è faticoso. E ammettere che siamo parte del problema è impossibile. Buon 10 febbraio, Italia. Ti auguro di riuscire a non pensarci anche questa volta.