
Il rientro degli astronauti Sunita Williams e Barry Wilmore dalla Stazione Spaziale Internazionale è stato nuovamente rinviato. Inizialmente previsto per febbraio, il ritorno potrebbe ora avvenire a fine marzo o addirittura in aprile. I due astronauti erano partiti il 5 giugno scorso con la capsula Starliner della Boeing, ma problemi tecnici hanno impedito il rientro programmato. La navicella Starliner è stata riportata a terra vuota, mentre SpaceX ha inviato la Dragon per supportare la missione. Nel frattempo, sono stati lanciati rifornimenti per garantire la sicurezza degli astronauti a bordo. La NASA ha assicurato che ci sono risorse sufficienti per i prossimi mesi. Tuttavia, il rientro rimane incerto.

Ma chi se lo sarebbe mai aspettato? Partono per un viaggetto di pochi mesi nello spazio e finiscono per passare lì pure Pasqua. Pare che vivere nello spazio sia un'esperienza unica. E ci credo, quando non hai scelta e sei costretto a fluttuare come un pesce rosso fuori dall'acqua per mesi, deve proprio sembrare unico, sì.
Avete mai pensato che l'ingegneria spaziale fosse il massimo della precisione? Beh, cari sognatori della scienza perfetta, vi sbagliate di grosso. Abbiamo visto che Boeing ce l’ha messa tutta per far arrivare gli astronauti in orbita... e lasciarli lì. Una capsuletta, la Starliner, che già aveva accumulato ritardi come un treno regionale in ritardo. Ma tanto, nello spazio non ci sono traffico e scioperi, giusto? Sbagliato! La navicella aveva problemi già appena arrivata sulla Stazione Spaziale Internazionale, tanto che il rientro previsto per una settimana dopo è stato posticipato fino a data da destinarsi.
Ora, chi corre in soccorso? Elon Musk, ovviamente. L'uomo che ha deciso che se non possiamo vivere su questo pianeta, possiamo sempre provare con Marte. La sua Dragon arriva come il taxi spaziale del venerdì sera, con due posti a sedere disponibili, giusto per gli astronauti rimasti lì a far la muffa. E così passano settimane su settimane chiusi in un ambiente che definire claustrofobico è un complimento. Ma non preoccupatevi, la NASA assicura che hanno abbastanza cibo e ossigeno per sopravvivere. Che consolazione, no? Come dire a qualcuno che almeno nel cimitero c’è ombra.
Avete presente le pubblicità spaziali futuristiche in cui astronauti sorridono con le galassie che brillano sullo sfondo? Ecco, ora immaginate la stessa scena, ma con quegli astronauti che scartano regali di Natale a marzo. Perché sì, anche nello spazio i ritardi delle consegne sono un problema. I pacchi di Natale sono arrivati in tempo per diventare regali di Pasqua. Forse la prossima volta dovremmo pensare a spedire direttamente cioccolato e uova.
Se mai vi venisse voglia di fare un viaggetto nello spazio, assicuratevi di portare con voi un bel po’ di pazienza e magari un paio di romanzi da mille pagine. E se potete, scegliete un biglietto di sola andata, potrebbe rivelarsi più rapido del ritorno. Ah, e non dimenticate di salutare affettuosamente i vostri cari: potrebbero rivedervi dopo qualche festività in più del previsto.