
Un ex astronauta della NASA, il dottor Leroy Chiao, ha raccontato di un incontro ravvicinato con due sfere metalliche mentre pilotava il suo aereo in Texas. Le sfere, perfettamente lisce e senza alcun visibile mezzo di propulsione, sono passate a soli sei metri dal suo velivolo in una giornata limpida. Chiao, che ha comandato l'Expedition 10, ha descritto l'evento come misterioso, ipotizzando una possibile origine militare per questi oggetti. Nonostante l'esperienza e la visibilità perfetta, non è stato in grado di identificarli. Chiao ha escluso l'ipotesi aliena, pur ammettendo la possibilità di altre intelligenze nell'universo, ma ritiene improbabile che ci abbiano visitato.

[Drammatizzazione ispirata alla notizia]
Eccomi qua, signore e signori, la palla liscia che ha fatto incazzare un astronauta. Sì, proprio io, l’oggetto volante non identificato che ha quasi fatto fuori un tipo che è stato nello spazio. Che curriculum, eh? Per decenni mi avete chiamato UFO, UAP, o quella roba strana che vedete quando siete troppo fatti. Io? Io non ho mai detto nulla. Fino ad oggi.
Facciamo chiarezza: non sono qui per conquistare il vostro pianeta, ok? Non voglio le vostre città puzzolenti, non mi interessa il vostro traffico e, per carità, tenetevi pure i vostri centri commerciali. Io sono una sfera di tre metri, liscia e brillante, senza motore, senza scarico, senza benzina. Sapete cosa significa? Che ho capito come viaggiare senza fare casino. E voi, con tutto il vostro progresso, avete ancora bisogno di bucare la terra e sputare fumo per andare a prendere un caffè.
L’astronauta, Chiao, mi ha visto a 20 piedi di distanza. Non aveva mezzi visibili di propulsione’ ha detto. Oh, complimenti, genio! Magari perché non sono un fottuto aereo di linea. Lui vola con un Grumman Tiger, un nome da film porno per un rottame con le ali. E io? Io sfreccio nel cielo, silenzioso come un sussurro e veloce come una bestemmia. Non disturbo l’aria intorno. A differenza vostra, che anche quando respirate sembra che stiate cercando di demolire qualcosa.
Lui, un esperto di volo dal 1984, non ha capito cosa fossi. Forse un progetto militare segreto, ha ipotizzato. Ma certo, perché tutto deve sempre ruotare intorno a voi. Se vedete qualcosa che non capite, dite subito: Deve essere roba nostra. Pensate di essere il centro dell’universo, quando in realtà siete solo quel granello di polvere che si ostina a chiamarsi ‘umanità’. La verità? Io e i miei amici orb non siamo qui per voi. Siete incidentalmente sotto la nostra rotta. Tipo un piccione che si trova a volare sopra una discarica.
E poi, il meglio: Se ci avessi sbattuto contro sarebbe stato un disastro Ah sì, davvero? Guarda che se tu finivi spiaccicato contro di me, sarebbe stata una decorazione, mica un danno. E non prenderti troppo sul serio, Leroy, nessuno avrebbe scritto eroe dello spazio ucciso da palla misteriosa. Avrebbero scritto qualcosa come pilota distratto colpisce palloncino. Fine della storia. Ti sei salvato? Bravo, ma non farne un dramma. Io sfreccio a 150 mph e tu eri solo un’altra cosa da schivare, come un insetto sul parabrezza.
Sapete cosa mi fa più ridere? La vostra ossessione per la tecnologia. Che tipo di propulsione usano? continuate a chiedervi. È come se un pesce si mettesse a studiare come funzionano le automobili. Non vi entra in testa che la tecnologia non è la risposta a tutto. A volte, esiste una cosa che voi chiamate magia, ma che noi chiamiamo sapere come funziona il fottuto universo. Non ho bisogno di carburante, di eliche o di un cazzo di motore. Io mi muovo, e basta. E voi continuate a chiedervi ma come fa? come bambini davanti a un trucco di carte.
E infine, quella chicca del Non credo che gli alieni ci abbiano visitato. Giusto, Leroy, giusto. Perché ovviamente noi, gli alieni, saremmo interessati a farci quattro chiacchiere con una specie che ancora non ha capito che l’aria condizionata non va tenuta accesa con le finestre aperte. Per quanto mi riguarda, se la vostra razza si estingue domani, io continuerò a viaggiare tranquillo tra le stelle. Il vostro pianeta? Solo una sosta noiosa su una rotta galattica.
Quindi, cari terrestri, smettetela di guardare in cielo sperando che qualcuno vi dia le risposte. Perché vi garantisco che non vi piaceranno. Non siete così interessanti come pensate. Io e i miei compagni sfere vi guardiamo, ogni tanto, solo per farci due risate. E ora scusate, ho un altro sistema solare da attraversare. Ah, e Leroy? Stai attento la prossima volta. Non tutti i miei amici sono così bravi a schivarvi.