Geoglifi di Atacama danneggiati da veicoli a motore.

12 nov 24, 7:23
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I millenari geoglifi del deserto di Atacama, in Cile, sono stati danneggiati dal passaggio di moto e veicoli a motore. La Fondazione Deserto di Atacama ha diffuso immagini sui social media che mostrano la devastazione. Questi disegni, risalenti al 900-1450 d.C., rappresentano un patrimonio culturale, potenzialmente utilizzato come guida per antiche carovane commerciali.

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I geoglifi di Atacama, quelle opere d'arte millenarie incise nel deserto cileno, che qualche coglione micropisellato ha pensato bene di usare come pista per rally. Perché no? Tanto, chi vuoi che ci faccia caso? Ecco, benvenuti nel meraviglioso mondo della stupidità umana, dove l'arte e la cultura vengono sacrificati sull'altare del rombo di motore e dell'odore di benzina. Voi lì, con quel sorrisetto sulle labbra, che forse pensate: Ma è solo sabbia, che vuoi che sia. Eh già, perché millenni di storia si cancellano con la stessa facilità con cui scrolliamo le briciole dalla tovaglia, no?

Immaginate l'antica civiltà che, con cura e devozione, ha tracciato quelle linee nel deserto, immaginateli mentre lavorano sotto il sole cocente, creando questi giganteschi disegni per guidare le carovane. E ora, immaginate il povero geoglifo che si vede arrivare addosso un SUV impazzito, con quattro coglioncelli dentro che urlano come se stessero andando al carnevale. Ma sì, è solo un graffio, non si nota nemmeno.

Il fatto è che le gare di rally, con tutto il loro finto glamour e adrenalina da quattro soldi, hanno ben pensato di passare proprio da lì. E chi se ne frega se si lasciano dietro uno strascico di devastazione, tanto la cultura non paga le bollette, giusto? Ma tanto, che vuoi che cambi? È solo un deserto. Certo, come no. E magari il prossimo anno ci organizziamo un bel Gran Premio di Formula 1 sulle Piramidi, che tanto da lì si vede bene la pista.

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Sapevate che i geoglifi di Atacama erano stati preservati per secoli grazie alle condizioni aride e inospitali del deserto? Non ci aveva pensato neanche la pioggia a toccarli, ma ci siamo riusciti noi. Complimenti, siamo più distruttivi della natura stessa. Chissà se ci daranno un premio per questo brillante risultato.

Se proprio vi sale la voglia irrefrenabile di distruggere qualcosa, cominciate con qualcosa di meno prezioso, tipo la vostra patente. Evitate di trasformare opere d'arte in un circuito di Monza improvvisato. E se proprio non resistete all'idea di sfrecciare nel deserto, fatelo su una pista di sabbia costruita apposta, lontano dai tesori archeologici. Magari così evitiamo di farci prendere a schiaffi dalle future generazioni. E dai geoglifi, anche se quelli ormai non ci sono più.

12 nov 24, 7:23