La Federal Reserve si ritira dalla NGFS.

20 gen 25, 12:34
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La Federal Reserve degli Stati Uniti ha annunciato il suo ritiro dalla Network of Central Banks and Supervisors for Greening the Financial System (NGFS), una coalizione globale di banche centrali focalizzata su questioni climatiche e finanziamenti verdi. Questa decisione arriva poco prima dell'insediamento presidenziale di Donald Trump, in un contesto in cui politici repubblicani mostrano crescente scetticismo verso coalizioni focalizzate sul clima. La Fed era entrata a far parte della NGFS durante il primo mandato di Trump, sotto la direzione di Jerome Powell. Powell aveva sottolineato l'importanza di comprendere l'impatto del cambiamento climatico sul sistema finanziario, pur affermando che il ruolo della Fed nella lotta climatica deve rimanere limitato.

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Chi l’avrebbe mai detto? Ecco la Federal Reserve che fa marcia indietro dalla NGFS, un club per banchieri ecologisti che già nel nome sembra roba da serie TV tedesca. Siamo nel 2023, un periodo dove la coscienza ambientale dovrebbe essere come il caffè al mattino: obbligatoria. Ma, a quanto pare, i nostri amici della Fed hanno deciso che il verde fa troppo pendant con l'ipocrisia. E allora, via col forfait!

Facciamo un po' di cronistoria. La Fed si è iscritta a questo circo verde quando alla Casa Bianca c'era un presidente che probabilmente pensava che l'ambientalismo fosse una nuova varietà di golf. E ora, a distanza di qualche anno, il copione si ripete: Grazie, ma no grazie. Abbiamo cose più importanti da fare. Come incassare bonus, immagino.

E la giustificazione? Lavori allargati, questioni fuori mandato... un po' come dire che il cuoco del ristorante ha smesso di cucinare perché il menù è diventato troppo lungo. Ma, sapete com'è, la coerenza è come un miraggio nel deserto di questi tempi. Nella dichiarazione, la Fed sottolinea che le nuove tematiche trattate dalla NGFS sono troppo ampie per loro. Insomma, come quando si va dal parrucchiere e si esce pensando mai più vedendo il disastro in testa.

E la NGFS, ferita nell'orgoglio, replica con un diplomatico ci dispiace ma rispettiamo la decisione. Roba che nemmeno la suocera più perfida riuscirebbe a dire senza un pizzico di sarcasmo. Ma non stupisce più nulla, d'altronde, quando il denaro e l'etica giocano ad acchiappafarfalle.

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Se siete curiosi di sapere cosa significhi “mandato statutario” nel linguaggio delle banche centrali, vi consiglio di armarvi di santa pazienza. È un po' come il Santo Graal delle scuse: tutti lo cercano, nessuno lo trova. Più è nebuloso, più funziona come giustificazione.

Per i banchieri col bruciore di stomaco da cambiamento climatico, un consiglio: magari un bel passatempo nel giardinaggio, piantare alberi o anche solo imparare a riconoscere un albero da un cespuglio potrebbe essere terapeutico. A volte scendere dal piedistallo delle politiche monetarie, prendere una zappa e mettere le mani nella terra è il miglior investimento a lungo termine.

20 gen 25, 12:34