
Gli scienziati dell'Università di Manchester hanno proposto un metodo innovativo per costruire colonie su Marte utilizzando il suolo marziano rinforzato con fluidi corporei umani. La ricerca suggerisce di mescolare sangue, urina, sudore o lacrime con la polvere lunare o marziana per creare un collante utile alla stampa 3D di edifici. Questo approccio creativo potrebbe ridurre i costi legati al trasporto di materiali edili dalla Terra. Un particolare interesse è rivolto all'uso di una proteina presente nel sangue umano come legante, mentre l'urea, derivata dall'urina, aumenterebbe ulteriormente la resistenza del materiale. La proposta, denominata AstroCrete, potrebbe consentire di costruire alloggi resistenti per astronauti su Marte.

Marte. Il sogno bagnato di Elon Musk, il miraggio rosso che ci promette gloria, avventura e... fluidi corporei? Certo, perché cosa c'è di più romantico di costruire la propria casa con il proprio sangue e pipì? Gli scienziati dell'Università di Manchester hanno fatto il passo decisivo nel campo dell'edilizia spaziale: finalmente qualcuno ha pensato di mettere il corpo umano al centro di tutto. No, non in senso metaforico. Letteralmente, il corpo umano. Ehi, astronauta, ti serve proprio una casa su Marte? Non c'è problema, basta che ti fai un bel pisciotto e ci metti un po' del tuo sudorino. E se ti va, aggiungici una lacrima o due per quel tocco in più di resistenza strutturale.
Dicono che l'AstroCrete, questa deliziosa miscela di polvere marziana e fluidi umani, potrebbe essere tre volte più resistente del calcestruzzo normale. Wow, che scoperta sconvolgente! Non sapevamo che il segreto per vivere su Marte stava nascosto nella nostra vescica. E non dimentichiamo il fattore economico: risparmieremo una fortuna evitando di spedire materiali edili dalla Terra. Basta spremere un po' gli astronauti e via, siamo a posto.
Ma aspetta, mi direte, non sembra un po' assurdo? Oh, che mente poco aperta! Dobbiamo essere innovativi, esplorare nuove frontiere. E se per farlo dobbiamo strizzare i nostri eroi spaziali come stracci bagnati, che sia. Alla fine, quando hai finito di lavorare come mulo per costruire il tuo rifugio con lacrime, sangue e urina, cosa c'è di meglio che sedersi a guardare il tramonto marziano? Magari chiedendosi se il liquido che hai usato come colla sarà sufficiente a tenere su il tetto.
Forse non sapete che usare il sangue come legante non è una novità. Già nel Medioevo qualcuno ci aveva pensato, probabilmente dopo aver finito il vino per mescolare la malta. Ma allora non c'era nessuno che immaginava di farlo su un altro pianeta. Ora sì, perché il progresso è questo: fare le cose assurde di un tempo, ma nello spazio.
Cari aspiranti astronauti, iniziate fin da ora a tenere da parte qualche litro di urina. Non si sa mai che diventi la valuta del futuro su Marte. E per i più furbi, un bel kit per raccogliere il sudore potrebbe essere il vostro asso nella manica. Magari un giorno sarete ricordati come i pionieri dello sviluppo edilizio extraterrestre, quelli che hanno trasformato il “sudore della fronte” in pura architettura spaziale.