
Un gruppo di ricercatori ha individuato sotto il Parco Nazionale di Yellowstone una sorta di coperchio di magma che potrebbe impedire al supervulcano di eruttare. Secondo uno studio pubblicato sulla rivista Nature, a circa 3,8 chilometri di profondità sarebbe presente uno strato ricco di gas che trattiene calore e pressione al di sotto. Gli studiosi ritengono che questa barriera stia impedendo un’eruzione che, se avvenisse, avrebbe conseguenze devastanti. Attraverso l’uso di tecnologie sismiche e simulazioni al computer, è emerso che gas come vapore e anidride carbonica vengono gradualmente rilasciati, riducendo il rischio di un’esplosione improvvisa. La scoperta apre nuove prospettive per il monitoraggio delle attività vulcaniche.

Quindi avete paura di Yellowstone, eh? Vi immaginate già tutti coperti di cenere, con le mascherine - no, non per il Covid, questa volta per non respirare roba che vi friggerà i polmoni. Tranquilli, c’è un coperchio di magma che ci fa da tappo. Sì, avete capito bene: due chilometri e mezzo sotto i vostri bei piedi turistici che camminano tra i geyser si nasconde un tappo gigante, una specie di pentola a pressione che non vuole esplodere. O meglio, non ancora.
Il supervulcano di Yellowstone è come quel collega che tiene tutto dentro e un giorno spaccherà la scrivania e la vostra faccia, ma nel frattempo sembra calmo.
Questa scoperta - se così possiamo chiamarla, visto che sappiamo di quel pentolone infernale da decenni - ci dice che sotto c’è un lago di magma che aspetta solo di prendersi la scena. E invece no, adesso il protagonista è questo coperchio magmatico. Un capolavoro della natura, tipo quei coperchi delle pentole che fanno la danza mentre l’acqua bolle, solo che qui l’acqua è magma e voi siete il ragù.
Gli scienziati ci raccontano che il gas, il vapore e la CO2 se ne stanno lì sotto, compressi, perché il coperchio li blocca. Immaginatevi una scoreggia che non riesce a uscire: prima o poi... esplode. Ma non preoccupatevi, dicono. Il sistema ventila il gas piano piano, tipo quando fate finta di non averlo fatto voi. Tutto sotto controllo, tutto perfettamente normale, ci dicono. Certo, finché il coperchio tiene. Ma quando non terrà più, sarete avvisati: una bella scossa, un paio di fumarole in più e, puff, siete tutti polvere.
La cosa divertente - o tragica, fate voi - è che da anni si cerca di capire dove finisce il magma e dove comincia il rischio vero. Che bella scoperta: il magma è lì, la pressione pure, la botola è chiusa. Ma tranquilli, non succede niente, è tutto sotto controllo. Esattamente come le buche nelle strade delle vostre città: le vedete, ci passate sopra, ogni tanto qualcuno ci lascia la coppa dell’olio, ma va tutto bene, nessuno fa niente.
Gli scienziati stanno lì a studiare con i loro camioncini che fanno le scossettine, tipo massaggi sismici, e si stupiscono di trovare un riflettore forte a un paio di chilometri sotto. Ragazzi, è Yellowstone, mica il cortile di casa vostra. Vi aspettavate che non ci fosse niente? Vi aspettavate il vuoto? Ma soprattutto: davvero volete rassicurarvi con i dati dei simulazioni? La differenza tra una simulazione e la realtà sta tutta in quel brutto giorno quando la simulazione non ci prende.
La morale è che il supervulcano è vivo e vegeto, non si è addormentato e non si è spento. Semplicemente, se ne sta sotto il suo tappo, si fuma qualche gas e ogni tanto ci regala un geyser, così vi fate le foto felici. Ma non illudetevi, non siete al sicuro: siete solo ospiti di una pentola a pressione che non ha ancora deciso che siete cotti al punto giusto.
Sapevate che sotto i vostri piedi c’è più magma di quanto la vostra fantasia di provincialotti riesca a immaginare? La camera magmatica di Yellowstone è talmente grossa che se saltasse in aria davvero, non vi rimarrebbe nemmeno il tempo di googlare “come sopravvivere a un’eruzione supervulcanica”. E i geyser, quei simpatici spruzzi d’acqua bollente, sono solo i peti gentili del mostro. Sorridete per la foto, che potrebbe essere l’ultima.
Se volete sentirvi sicuri, continuate pure a credere nelle rassicurazioni degli “esperti” che vi parlano di “sistemi di degasaggio efficiente”. Nel frattempo, magari evitate di costruirvi la casetta vacanze a due passi da Yellowstone, a meno che non vi piaccia il brivido di diventare il protagonista di una catastrofe. Ma tanto, sappiamo che vi piace il rischio: basta vedere come guidate sulle vostre strade dissestate.