
Durante l'attivazione di un nuovo servizio internet, una conversazione telefonica tra un cliente e un operatore, si trasforma in un inaspettato scambio di battute ammiccanti. La chiamata, iniziata come un normale scambio lavorativo, evolve rapidamente grazie alla voce intrigante di lui e alla chimica palpabile tra i due. Nonostante la conversazione venga registrata, i due riescono a mantenere il tutto entro limiti appropriati, senza rinunciare a un sottile gioco di allusioni. Dopo giorni di messaggi e foto, i due si incontrano di persona, scoprendo che l'attrazione era principalmente fisica. Sebbene la relazione non si sia trasformata in amore, l'incontro rimane un'avventura memorabile.

Ecco qua un bel siparietto degno delle migliori (o peggiori) soap opera. Incontrarsi al telefono mentre si attiva la connessione internet! Mancava solo il cavaliere con l'armatura lucente e il cavallo bianco, no? Forse, dopo l’orario di lavoro? Eccolo, il nostro Casanova digitale: Max, il tecnico del modem con una voce così suadente che fa sembrare Barry White un dilettante. Mentre la maggior parte di noi cerca di sopravvivere alla noia dei call center, c’è chi riesce a trasformare un semplice contratto internet in una commedia romantica!
La passione travolgente culmina in un idillio degno della miglior sceneggiatura trash: sesso su un tavolo da picnic al parco. Romanticismo allo stato puro, eh? Lì, con gli alberi come unici testimoni e un freddo cane come colonna sonora. Freddo, veloce e sporco: perfetto per una serata che, a quanto pare, aveva bisogno di una dose di adrenalina. Perché tornare a casa e godersi la comodità di un letto? Meglio rischiare un colpo della strega e un raffreddore! Ma, ehi, senza rimpianti, perché le esperienze di vita sono come le ciliegie: una tira l'altra, anche se ti viene mal di pancia!
Il resto della storia la trovate qui https://metro.co.uk/2025/01/24/a-man-called-internet-sex-22427257/
Avete mai notato quanto siamo bravi a ingannare noi stessi? Si racconta di amori nati tra uno squillo di modem e un cavo di rete, mentre in realtà si tratta solo di due persone che vogliono farsi una sveltina? È curioso come la tecnologia, che dovrebbe avvicinarci, ci spinga a cercare incontri fugaci e superficiali, lasciandoci con il sapore amaro della solitudine. O forse è solo che ci piace complicarci la vita.
Se volete un consiglio spassionato, evitate di trasformare il tecnico del Wi-Fi nel principe azzurro. Va bene sognare, ma tenete i piedi per terra: spesso, il massimo che potete ottenere è un buon servizio clienti. E se proprio volete sperimentare il brivido dell'avventura, provate a lasciare il telefono a casa e a vivere un po' di vita reale. Magari al parco, ma solo se vi piace l'idea di una panchina scomoda e del rischio d’incontrare la polizia municipale.