11/11 - Azioni asiatiche in calo per timori sull’economia cinese

11 nov 24, 6:12
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Le azioni asiatiche hanno registrato un calo significativo a causa delle preoccupazioni per l’economia cinese, con l’indice CSI 300 che ha perso fino all’1,4%. L’incertezza economica è alimentata dalla mancanza di stimoli fiscali sufficienti da parte di Pechino, mentre l’investimento diretto estero continua a diminuire. Anche il dollaro è rimasto stabile, con lo yen in calo.

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Ecco le azioni asiatiche in calo. In pratica, una notizia che fa più rumore di una scoreggia, ma senza il beneficio del sollievo. Timori sull’economia cinese, dicono. Novità dell'anno: la Cina ha problemi economici. E chi l’avrebbe mai detto? Quel colosso che, a ogni passo, sembra destinato a inciampare sui suoi stessi piedi.

Ma vediamo un po'. La Cina tira fuori un programmino da 10 trilioni di yuan per alleggerire il debito locale. Sembra tanto, vero? Ma, se stavate aspettando un grande fuoco d’artificio, preparatevi a restare delusi. È come cercare di spegnere un incendio con un bicchiere d’acqua. Non bastano più le briciole per far ripartire la seconda economia mondiale. E se vi aspettavate che questo bastasse a calmare gli animi degli investitori, tanto vale credere che i soldi crescano sugli alberi.

Poi ci sono le solite faccende sulla deflazione. La deflazione è come la peste moderna: lenta, inesorabile, nascosta sotto il tappeto fino a quando non comincia a mordere forte. Ma chi se ne importa, vero? Certo, un’economia che non riesce ad aumentare i prezzi non è esattamente la cartolina perfetta per gli investitori. Ma, in fondo, chi ha mai avuto bisogno di chiarezza nei mercati azionari?

Gli investitori speravano in misure magiche che risollevassero la domanda. E invece? Delusioni, come sempre. Sarebbe ora di svegliarsi e capire che la politica economica cinese non è un generatore automatico di miracoli. È più simile a un vecchio motore diesel che fatica a partire, soprattutto se sommato a una guerra commerciale in arrivo.

Trump, con la sua solita grazia da elefante in un negozio di cristalli, ha aggiunto un pizzico di incertezza. Ci sarà molta più volatilità, dicono gli esperti. No, davvero? Chi l’avrebbe mai immaginato con un genio del genere al comando?

I genietti delle banche abbassano le previsioni di crescita, come se avessero appena scoperto l'acqua calda. Bitcoin, invece, sale. Perché? Perché sembra che tutti abbiano più fiducia nelle criptovalute che nei pezzi di carta del governo. Strano, eh?

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A quanto pare, il mercato delle criptovalute sta diventando il nuovo parco giochi per chi è stufo di vedere le azioni cinesi che scendono più velocemente della fiducia nei politici. Bitcoin che supera gli 81.000? Chissà, forse è un segnale che preferiamo mettere i nostri soldi in qualcosa di più volatile di una bottiglia di prosecco agitata.

Se siete investitori in cerca di emozioni forti, buttatevi sulle azioni cinesi. Vi garantisco che i brividi non mancheranno. Per gli altri, magari fatevi un favore e mettete i soldi sotto il materasso. Almeno lì non li vedrete scomparire nell’oblio del mercato asiatico. E se siete stanchi di tutto questo dramma, provate a investire in qualcosa di meno volatile: tipo un corso di yoga. Può darsi che vi aiuti a respirare mentre guardate il vostro portafoglio tremare. E ricordate, ogni volta che qualcuno vi parla di “deflazione” o di “stimoli fiscali”, preparatevi a sentirvi raccontare la storia del lupo e degli abiti nuovi dell’imperatore.

11 nov 24, 6:12