Amazon investe in Georgia per espandere AWS e supportare l'IA

8 gen 25, 5:42
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Amazon ha annunciato un investimento di circa 11 miliardi di dollari per espandere l'infrastruttura della sua divisione cloud computing, Amazon Web Services (AWS), in Georgia. Questo investimento mira a supportare le tecnologie di cloud computing e intelligenza artificiale, creando almeno 550 nuovi posti di lavoro altamente qualificati. La crescente domanda di risorse informatiche per applicazioni di intelligenza artificiale sta spingendo le aziende tecnologiche a sviluppare data center avanzati. Anche Microsoft ha recentemente annunciato l'intenzione di investire circa 80 miliardi di dollari nel 2025 per sviluppare data center dedicati all'addestramento di modelli AI. L'aumento dell'uso di data center alimentati dall'intelligenza artificiale comporta un significativo incremento del consumo di elettricità negli Stati Uniti.

Sbotta.com

[Drammatizzazione ispirata alla notizia]

Ah, ma che meraviglia! Io, un povero contadino della Georgia, mi sveglio ogni mattina con le mani piene di calli e la testa piena di pensieri. E ora scopro che devo dividere la mia acqua con un branco di server. Sì, proprio così. Acqua. Quella che uso per irrigare i campi, far crescere il mais, dissetare le mucche e, giusto per sfizio, magari bere pure io ogni tanto. Ora metà di quella va a rinfrescare i culi elettronici dei datacenter di Amazon.

Dicono che creeranno posti di lavoro. Cinquecentocinquanta. Li chiamano posti di lavoro qualificati. Qualificati per fare che? Stare seduti in un ufficio a guardare una barra di caricamento mentre un solo server scrocca più energia di tutta la mia fattoria?

Mi immagino Jeff Bezos seduto su una montagna di soldi che sorride mentre ci racconta questa storia da libro delle favole: Investiremo 11 miliardi! Come se questi miliardi li stesse regalando a me e ai miei vicini. Ma poi chi li paga ‘sti miliardi? Loro no di certo. Li pago io, con la mia terra assetata, con le mie bollette dell’elettricità che schizzano alle stelle, con un futuro dove l’unico rumore che sentirò sarà quello delle ventole dei loro supercomputer.

E voi, voi che applaudite a queste innovazioni, sapete che significa? Ve lo dico io. Significa che un domani, quando vi chiederò un bicchiere d’acqua, mi risponderete: Ah no, spiacenti, l’acqua serve per allenare un’intelligenza artificiale. Bene, fantastico. Io qui non posso permettermi una pompa nuova per irrigare i campi, ma un’AI può simulare quante volte al giorno un tizio vi guarda il culo su Instagram.

E l’energia? Non parliamo dell’energia. Hanno detto che questi datacenter succhieranno fino al 9% dell’elettricità del paese entro la fine del decennio. Sapete cosa vuol dire? Vuol dire che se a dicembre la mia famiglia vuole accendere una cazzo di stufetta per non morire congelata, devo prima mandare una letterina a Babbo Natale chiedendo il permesso ai server. E Babbo Natale non risponde, perché anche lui è un algoritmo ormai.

Ah, e poi c’è la parte migliore: Questi datacenter aiuteranno l’innovazione digitale della Georgia. Innovazione? Ma innovazione di cosa? Io voglio innovare la mia terra, non collegarmi a un server in culo al mondo che mi dice in tempo reale quanto si è arricchito Bezos oggi. Voglio acqua per i miei raccolti, voglio energia per il mio trattore, voglio che i miei figli crescano in un mondo dove non devo spiegare loro che hanno perso il diritto di vivere per garantire che Alexa si faccia tutti gli affari nostri ancora più velocemente.

Sapete cosa faccio? Domani mi alzo e vado a piantare semi di mais nel parcheggio di uno di questi datacenter. Voglio vedere se anche lì arriva la pioggia, o se hanno deciso che pure quella adesso si paga in abbonamento.

8 gen 25, 5:42