
Le principali piattaforme di e-commerce cinesi, tra cui JD.com e Tmall di Alibaba, stanno offrendo forti sconti sui nuovi iPhone 16 per incentivare le vendite, in calo nel primo trimestre in Cina. Gli sconti arrivano fino a 2.530 yuan (circa 351 dollari) rispetto ai prezzi ufficiali Apple, con il modello iPhone 16 Pro da 128GB venduto a 5.469 yuan su JD.com e a 5.499 yuan su Tmall, grazie anche a coupon e sussidi governativi. Questa strategia precede il festival dello shopping "618" del 18 giugno e mira a conquistare consumatori sempre più attenti al prezzo, in un contesto economico rallentato e con la concorrenza di marchi locali in crescita.

Sconti iPhone 16 in Cina? Sì, roba forte. Altro che saldi al centro commerciale, qui ti tirano dietro i telefoni come se fossero i volantini pubblicitari sui parabrezza delle Panda.
Avete presente la scena? Apple, regina del noi non facciamo sconti, noi siamo Premium, voi pezzenti andate a comprare Android, che scende dal piedistallo e comincia a svendere i gioiellini come fossero pesce al mercato. E non parliamo di venti euro di sconto, eh. Qui si parla di 2.500 yuan, roba da far impallidire anche l’ultimo dei riciclatori di smartphone. A sto punto quasi quasi lo prendo anch’io, tanto per avere la cover nuova da sfoggiare al bar, che di chiamate non ne ricevo manco più.
Ma perché, vi chiederete, Apple si abbassa a queste umiliazioni? Oh, semplice: le vendite vanno giù. In Cina, a quanto pare, si sono scocciati pure di cambiare iPhone ogni sei mesi. Forse hanno capito che la mela morsicata ormai ha più worm che innovazione. Il mercato rallenta, la gente conta i centesimi, e pure Apple si accorge che la festa del pagate tutto e ringraziate è finita. Addio cene di gala, benvenuti nel club degli sfigati che si mettono a fare la guerra del prezzo con Xiaomi e Huawei.
Poi c’è la solita farsa delle piattaforme e-commerce che fanno a gara a chi la spara più grossa. JD.com, Tmall, e tutti quegli altri nomi che per noi sembrano password generate a caso, ma in Cina sono la normalità. Sconti qui, coupon là, e in mezzo pure i sussidi statali, che in Cina se ti compri il telefono giusto ti danno pure il contentino. Cioè, tu prova a chiedere qui lo sconto a Mediaworld: ti ridono in faccia e ti danno una custodia in plastica.
E intanto, dall’altra parte, i cinesi si fanno le foto con Xiaomi e Huawei, che fanno numeri da paura. Mentre Apple piange, questi ridono e impilano scatole di telefoni nei magazzini. Vi siete mai chiesti perché? Forse perché la gente si è rotta di pagare una rata del mutuo per un telefono che ogni anno si aggiorna solo di una fotocamera inutile. Forse il lusso di Apple è diventato la barzelletta del mercato. L’innovazione è morta, lunga vita allo sconto.
E poi i giornali che scrivono Non si sa se sia Apple a fare i tagli o i rivenditori... Ma davvero pensate che a Cupertino non sappiano cosa succede? Come dire Non si sa se sono io che tradisco o se è stata la vodka. Ipocrisia, livello pro.
Volevate sapere qual è la vera innovazione in questi sconti? Non è la tecnologia, non è il design, non è nemmeno la fotocamera che ti fa vedere i pori della pelle. L’unica cosa che si evolve è la capacità di rifilarti lo stesso telefono a prezzi diversi, a seconda se sei sveglio o se sei il classico pollo da spennare. “Il pollo oggi è in saldo, domani è arrosto.”
Siete lì che sbavate dietro l’iPhone 16 pensando che diventerete fighi come uno Youtuber appena uscito dal barbiere? Fermatevi un attimo. Fatevi un giro su Subito, compratevi un telefono usato e spendete quello che vi avanza in qualcosa che vi serva davvero. Tipo un corso di economia, per imparare che le mode sono la catena degli idioti. “Chi spende per apparire, resta sempre sotto zero. E no, il saldo non basta a salvarvi dall’imbarazzo.”