
Dopo l’attacco aereo israeliano contro siti nucleari iraniani e la conseguente risposta di Teheran, i mercati finanziari internazionali hanno reagito con relativa calma. Nonostante l’impennata iniziale del prezzo del petrolio e una salita dell’oro, le borse hanno registrato solo lievi cali: l’S&P 500 ha chiuso la settimana in calo dello 0,4%, restando vicino ai massimi storici. La volatilità è rimasta contenuta e molti investitori hanno continuato a comprare sulle correzioni, sostenuti da dati economici migliori delle attese. Tuttavia, persiste l’incertezza per una possibile escalation del conflitto e per le tensioni commerciali annunciate dagli Stati Uniti, che potrebbero aumentare la volatilità nei prossimi mesi.

Mercati stabili mentre Israele e Iran si scannano? Ma dai, dite la verità: tra voi qualcuno ci crede ancora davvero a questi titoli rassicuranti? I mercati hanno la stessa stabilità emotiva di un tossico in crisi d’astinenza: basta una notizia di troppo e tutti con la mano sul pulsante vendi, ma oggi sembra che il panico abbia fatto sciopero. Che novità, eh? Petrolio su, oro che schizza verso l’empireo, le Borse fanno finta di niente e la volatilità (VIX) sale giusto quel tanto da non far addormentare i postini di Wall Street. Siamo circondati da gente che si sente furba perché compra il dip, come se avessero trovato la fonte dell’eterna giovinezza: Tranquilli ragazzi, tanto alla fine sale sempre tutto…. Certo, come no. Poi un giorno arriva uno schiaffone vero e voglio proprio vedere chi ride.
Il bello è che le crisi geopolitiche non sono più roba da far tremare le gambe agli investitori, ormai sono coreografia quotidiana. Oh, Israele ha bombardato l’Iran? Sti cazzi, domani compro Eni. L’abitudine all’orrore: ogni settimana c’è una guerra, ogni mese una minaccia nucleare. Eppure, basta che il rendimento dei BTP non salga troppo e tutti nei bar a parlare di ‘momento giusto per entrare’. Siamo passati dall’era della paura all’era del FOMO (fear of missing out, per chi non mastica la solita zuppa inglese della finanza): la sola ansia è quella di non infilare il prossimo rialzo e restare a guardare come degli sfigati.
Siete così abituati alle ‘ondate di crisi’ che ormai sembrano bollette della luce: arrivano a scadenza fissa e non sorprendono più nessuno. Ah, Iran e Israele si bombardano? Beh, almeno la BCE non alza i tassi.... Intanto, le commodities fanno i numeri da circo, e l’inflazione? Ora che sembra calmarsi un attimo, tutti a convincersi che il peggio è passato. Sì, come i polli che applaudono il cuoco mentre affila il coltello.
Non ci sono più i mercati di una volta, quelli che almeno fingevano di preoccuparsi. Oggi sembra tutto un grande spettacolo di idioti ottimisti: il rischio? Parola cancellata dal vocabolario. Sapete qual è il vero rischio? Che avete iniziato a pensare che nulla possa andare realmente male. Quando prendete questa abitudine, siete già fottuti. E chi vi vende l’ennesimo ETF anti-crisi sta solo approfittando della vostra ignoranza.
Se veramente bastasse la cieca euforia per diventare ricchi, sarebbe miliardario pure il tipo che urla al telegiornale mentre griglia la salsiccia....
E attenzione ai soliti profeti del ‘rally immortale’: sono quelli che, appena cambia il vento, spariscono come i laureati in filosofia dai colloqui di lavoro. Si inventano mille motivi tecnici, ma la verità è che nessuno sa una beata mazza di come andrà a finire. L’unica certezza è che chi si espone troppo finisce sotto un treno, e chi pensa di essere più furbo del sistema, di solito, regala i soldi agli altri.
Non mi fate parlare dei politici: Trump che ‘promette la pace’ e intanto accende più micce di un arrotino ubriaco. E voi che ancora cercate spiegazioni razionali per i movimenti di mercato? Ma per piacere. Qui la logica non esiste. I mercati sono la fiera del non c’è niente di razionale, vince solo chi frega il prossimo.
Avete presente il VIX, quello che dovrebbe misurare il “panico” nei mercati? Ecco, ormai sembra la suocera che fa la finta tonta a Natale: finge di preoccuparsi, ma in realtà non gliene frega nulla. Peccato che, appena succede qualcosa di davvero grosso, si risveglia e inizia a urlare. Voi continuate pure a ignorarla, tanto poi la pagherete cara con gli interessi.
Smettete di credere alle favole del “rally eterno” e cominciate a considerare che, ogni tanto, è meglio perdere un treno che finire investiti. Tenete un po’ di liquidità da parte, che la botta vera arriva sempre quando pensate di essere invincibili. E se proprio volete giocare d’azzardo, almeno non fate i fenomeni: ricordatevi che quelli che oggi vi chiamano “genio” domani non risponderanno nemmeno alle vostre chiamate quando avrete bruciato tutto.