
I prezzi del caffè stanno subendo un'impennata significativa, con un aumento del 30% dall'inizio dell'anno, influenzando direttamente i consumatori. Secondo il recente rapporto dell'Indice dei Prezzi al Consumo, il costo del caffè tostato è salito del 2,5% a gennaio rispetto all'anno precedente, mentre il caffè istantaneo ha visto un incremento del 7,1%. Andrea Illy di illy caffè attribuisce questo aumento alle condizioni climatiche avverse nei principali paesi produttori come Brasile e Vietnam. Anche se alcune aziende non hanno ancora aumentato i prezzi, molti operatori del settore stanno considerando incrementi futuri. Il caffè istantaneo, utilizzando robusta, è particolarmente colpito dalle difficoltà produttive e dai costi logistici in aumento.

Allora, i prezzi dei futures del caffè sono schizzati del 30% dall'inizio dell'anno. Ma chi se l'aspettava? Forse chiunque abbia mai buttato un occhio al meteo o a un sito di economia. Siamo nel 2025, il clima è andato a farsi fottere e le piogge in Brasile sono ormai un miraggio. Ma attenzione! Non è tutto. Il caffè non è più solo una questione di agricoltura. È una danza macabra tra speculatori, cambiamenti climatici e l'inevitabile logica del mercato che ci rende tutti un po' più poveri e un po' più dipendenti dalla nostra amata tazzina.
Le stagioni non esistono più, e il povero arabica è diventato il protagonista tragico di una commedia nera. I grandi compratori giocano una partita di scacchi, mentre noi comuni mortali annaspano tra i prezzi che salgono come un palloncino a elio. Qualcuno ha detto tempesta perfetta? Magari. È più un uragano che devasta i portafogli e che ci lascia con l'amaro in bocca. E no, non è il retrogusto del caffè annacquato che ora ci dobbiamo permettere.
E a chi si chiede quanto durerà questa follia, ecco la risposta: Chi lo sa? Forse durerà quanto il tempo che ci mettono i governi a decidere che il clima non è solo un argomento da talk show. Nel frattempo, aziende come Starbucks si sono assicurate il loro caffè a prezzo fisso per anni. Noi, invece, ci prepariamo a sborsare di più per la nostra dose giornaliera di caffeina, mentre i CFO delle grandi multinazionali guardano sorridenti alle loro strategie di copertura.
Sapevate che l'istantaneo caffè, quello che di solito non degneremmo di uno sguardo, sta avendo un'impennata nei prezzi? È talmente economico che aumentarlo non fa un baffo a nessuno. Lì sì che c'è da ridere: spendiamo di più per roba che nemmeno vogliamo bere. Robusta, si chiama: un nome, un programma. Meno pregiato, più amaro, e ironicamente, più caro.
Volete un consiglio? Iniziate a piantare chicchi di caffè sul balcone. Oppure, se preferite una soluzione meno ridicola, fate scorta di caffè ora, prima che diventi il nuovo oro nero. Magari evitate di vendere casa per comprare una tonnellata di arabica, ma un paio di pacchetti in più non guastano. E se proprio vi sentite filantropi, offrite un caffè a chi non se lo può permettere. Tanto, tra poco, varrà quanto una cena di lusso.