
L'industria tecnologica sta affrontando una crisi poiché i modelli di intelligenza artificiale generativa stanno mostrando segni di rallentamento nello sviluppo. Nonostante gli investimenti elevati, i miglioramenti sono sempre più difficili da raggiungere. Esperti avvertono che le valutazioni di aziende come OpenAI potrebbero essere insostenibili, portando a una possibile crisi economica nel settore.

Dlin dlon! Quindi l'industria tecnologica si è finalmente accorta che l'IA generativa non è il Santo Graal che prometteva di essere? Dovevamo capirlo quando hanno iniziato a vendere l'illusione che più grande significasse automaticamente meglio. È come se qualcuno avesse pensato che costruire un castello di sabbia più alto gli avrebbe impedito di crollare alla prima onda. Ma no, continuiamo a gettare miliardi in modelli giganteschi con la speranza che un giorno ci facciano il caffè e ci rifacciano il letto.
Le menti più brillanti dell'IA ora si rendono conto che, forse, gonfiare modelli già enormi potrebbe non essere la soluzione. Che scoperta sensazionale! Come se riempire una mongolfiera con ancora più aria la facesse volare più lontano. È bastato un piccolo rallentamento nel progresso per far tremare un'intera industria, impaurita dall'idea che tutta questa crescita esplosiva fosse solo un bluff.
Gary Marcus, da sempre scettico, ci dice Ve l'avevo detto, come se avesse appena scoperto l'acqua calda. Ma chi ha davvero ascoltato? Nessuno, perché credere che i numeri crescano all'infinito è molto più comodo. È come pensare che possiamo mangiare torte senza ingrassare: una dolce e bella illusione. E ora, eccoci qui, con modelli che crescono più lenti di una lumaca sulla sabbia bollente e costi che salgono più veloci di un razzo.
Il grande bluff del scalare è meglio si sta sgretolando come un castello di carte al vento. Le aziende tech non sanno più dove grattare dati liberi, come se Internet fosse una dispensa infinita. E pensare che tutto questo è costato miliardi di dollari, per ritrovarci con modelli che migliorano quanto un cellulare vecchio di dieci anni.
Avete mai notato come le aziende tecnologiche riescano a vendere sogni come se fossero sedie ergonomiche? Non importa quanto siano assurde le promesse, c’è sempre qualcuno pronto a crederci. Eppure, quando la realtà bussa alla porta, la colpa è sempre di qualcun altro. È come se dicessero “Non è un problema nostro se la nostra merce non fa quello che abbiamo detto”.
Per chi ancora crede alle favole dell'IA, forse è il momento di dare un'occhiata più critica a cosa si sta comprando. Perché non passate a investire in qualcosa di più concreto, tipo... un buon paio di scarpe per quando dovrete scappare dalla prossima bolla tecnologica? O magari un bel corso di giardinaggio, dove almeno i risultati si vedono davvero con il tempo.