
La crescente influenza della Cina nel settore dell'intelligenza artificiale sta generando ottimismo nei confronti delle azioni tecnologiche del paese. L'indice Hang Seng Tech è salito fino al 2,9% oggi, superando il 20% di guadagni dal minimo di gennaio. Aziende come Xiaomi e Alibaba, che rappresentano una parte significativa dell'indice, hanno registrato aumenti vicini al 30%. La startup cinese DeepSeek ha presentato un modello di intelligenza artificiale considerato rivoluzionario, spingendo gli investitori a rivalutare le azioni cinesi. Nonostante le difficoltà legate alla guerra commerciale con gli Stati Uniti, l'innovazione tecnologica cinese sta attirando interesse, con previsioni di una maggiore competitività globale entro il 2025.

Ah, il canto delle sirene tecnologiche cinesi! L’intelligenza artificiale pare l’ultimo giocattolino che ci spinge a credere che il dragone risorga dalle ceneri economiche. Un’ondata di ottimismo ha invaso i mercati, e le azioni tech cinesi volano come colombe della pace. Ma per favore, non facciamoci incantare così facilmente. Parliamo di un Hang Seng Tech Index che cresce del ben 2,9% e ora tutti giubilano come se avessero scoperto l'elisir dell’immortalità economica. In realtà, siamo tutti piuttosto bravi a dimenticare che sono gli stessi titoli che, fino a ieri, erano nelle fogne finanziarie.
Xiaomi e Alibaba, i nuovi messia del profitto? Certo, certo, vediamo di crederci quando le vacche voleranno. È sempre lo stesso vecchio circo: basta una startup come DeepSeek a farci strabuzzare gli occhi con le sue magie AI mentre il resto del mercato sembra dormire. E poi c'è sempre il miraggio della politica industriale: Made in China 2025, un’altra promessa di grandezza che affonda nelle sabbie mobili della realtà.
Naturalmente, non dimentichiamo i soliti attori di Wall Street che ora improvvisamente vedono la Cina come il prossimo grande affare. Hanno forse messo gli occhiali a raggi X? O sono solo stanchi del solito menù e vogliono un po’ di piccantezza orientale? Ah, Deutsche Bank con il suo China Eats The World è una chicca. Uno slogan degno di una pubblicità di spaghetti istantanei.
E gli investitori? Corrono a frotte, con la bava alla bocca, verso le azioni cinesi. Ma non dimentichiamo che sono gli stessi che ieri si cagavano sotto per i dazi di Trump e il collasso del settore immobiliare cinese. Perché? Perché la vita è un eterno ciclo di idiozia, e il mercato non è altro che un teatro tragico-comico dove la folla applaude, ma non capisce mai il copione.
Sapevate che mentre gli esperti ci raccontano che la Cina è il futuro, i fondi stranieri hanno ritirato miliardi a gennaio? Eppure, eccoli lì, con il bastone e la carota: prima scappano e poi ci dicono di buttarci a capofitto. Sarà mica che l'intelligenza artificiale è l'unica cosa intelligente rimasta in questa storia?
Se pensate di investire in titoli cinesi, assicuratevi di avere un buon stomaco per le montagne russe. E magari prendete anche un corso intensivo di yoga per gestire lo stress. Oppure, meglio ancora, investite in un bel divano: ve lo godrete di più mentre guardate gli altri perdere la testa tra un rally e un crollo.