L'UE prepara contromisure sui prodotti USA per i dazi sulle olive nere

20 nov 24, 14:09
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La Commissione Europea sta preparando una lista di prodotti statunitensi da colpire con tariffe di ritorsione in risposta ai dazi imposti alle olive nere spagnole. Questi dazi, introdotti inizialmente dalla precedente amministrazione Trump, hanno provocato una lunga disputa commerciale. La Commissione spera di compensare gli effetti economici negativi finché gli Stati Uniti non rispetteranno le decisioni del WTO.

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Olive nere e un mare di rogne: ecco un bel titolo per il circo chiamato dispute commerciali. L'UE è in fibrillazione, pronta a tirare fuori i denti contro gli USA per quei maledetti dazi sulle olive nere spagnole. Trump ha dato il via a questa telenovela nel 2017, dimostrando, ancora una volta, che la politica commerciale è come un gioco di scacchi giocato da bambini capricciosi. E ora, mentre il vecchio leone parruccato prepara la sua nuova comparsata alla Casa Bianca, l'UE non ci sta a fare la figura dei fessi e si appresta a sguinzagliare una lista di prodotti americani da colpire.

Voi, cari lettori, potreste chiedervi: Ma perché diamine le olive nere? La risposta è semplice: perché no? Gli americani hanno tirato fuori la solita litania sugli aiuti agricoli europei. Oh, le sovvenzioni! L'eterna scusa per nascondere l'inadeguatezza dei propri produttori. E così il WTO ha passato quattro anni a discutere come un gruppo di vecchie comari al mercato, solo per dirci che, sì, gli americani avevano esagerato. Ma il finale scontato non ha risolto un bel nulla, costringendo l'UE a chiedere il permesso al WTO per contrattaccare con tariffe. Un po' come chiedere alla maestra se puoi riprenderti il rognoso giocattolo che ti hanno rubato.

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Nel meraviglioso mondo delle ritorsioni commerciali, si cerca di colpire dove fa più male politicamente. Avete mai notato che si prendono di mira prodotti come il Bourbon e le moto Harley-Davidson? Non è che piacciono particolarmente all'UE, ma guarda caso sono roba prodotta in roccaforti Repubblicane. È come lanciare una secchiata di roba puzzolente nel bel mezzo di un raduno di tifosi avversari. E il bello è che non devono nemmeno fermarsi all'agricoltura. Il gioco è aperto a qualsiasi settore: immaginate una vendetta trasversale, colpire beni americani per un valore di 35 milioni.

Se avete voglia di fare un po' di soldi, tenete un occhio su cosa potrebbe finire nella lista delle contromisure dell'UE. Qualsiasi cosa finisca sull'elenco diventerà improvvisamente meno “importabile” e chi ha già il magazzino pieno potrebbe fare affari d'oro. Oppure, se siete produttori di olive nere in Spagna, preparatevi a stappare lo champagne: potrebbe arrivare un po' di sollievo. Ma non troppo presto, s'intende. E per il resto, se siete appassionati di Harley o fan del Bourbon, magari fate scorta prima che le bottiglie diventino più care delle reliquie. Tanto, si sa, le dispute commerciali passano, ma le cicatrici sui portafogli restano.

20 nov 24, 14:09