
Nei giorni successivi all'annuncio di DeepSeek riguardo una svolta nell'informatica AI a basso costo, i CEO di Microsoft e Meta hanno difeso l'ingente spesa come fondamentale per restare competitivi. Il rapido progresso di DeepSeek ha sollevato dubbi sul primato americano nell'AI, con modelli che promettono prestazioni equivalenti o superiori a costi ridotti. I dirigenti statunitensi hanno sottolineato l'importanza di costruire grandi reti informatiche per soddisfare le crescenti esigenze aziendali. Microsoft ha destinato 80 miliardi di dollari all'AI, mentre Meta ne ha promessi 65, rispetto ai circa 6 milioni (teorici) di DeepSeek. Tuttavia, alcuni investitori iniziano a perdere pazienza per le spese elevate senza ritorni significativi.

Continua la sfida delle intelligenze artificiali tra gli Stati Uniti e DeepSeek. Sembra quasi il titolo di un film di fantascienza di serie B, ma a noi piace il dramma, quindi accomodiamoci e godiamoci lo spettacolo.
Immaginatevi due pesi massimi che si affrontano sul ring dell'innovazione tecnologica. Da un lato, ci sono i capoccia di Microsoft e Meta, con le loro tasche profonde come il Mare dei Sargassi, che sborsano miliardi come se fossero bruscolini. Dall'altro, la piccola DeepSeek col suo finto budget di sei milioni di euro, una manciata di spiccioli dichiarati in confronto, ma quanto basta per far tremare i colossi americani. Ecco il David contro Golia del XXI secolo, ma senza la fionda.
Adesso, i signori Zuckerberg e Nadella ci vogliono convincere che spendere una fortuna in infrastrutture è una mossa strategica per restare competitivi. Certo, perché spendere soldi che non hai ancora incassato è sempre stata una mossa vincente, vero? Ma nel loro mondo, la logica è un'opinione. Più spendi, più sei figo, sembrano dire, mentre DeepSeek fa il furbo, e se la ride con poco.
E non è finita qui. Microsoft ci promette che la domanda per l'AI crescerà esponenzialmente. Aspetta e vedrai, dicono, mentre il loro Azure traballa come una vecchia Fiat 127. Ma sapete cosa? Gli investitori cominciano a stufarsi. Vogliamo vedere i soldi dicono, ma questi continuano a raccontare crescita infinita.
Meta, d'altro canto, pare indeciso. Un po' come quando al bar non sai se prendere il caffè o lo spritz. Hanno un quarto trimestre forte, ma le previsioni sembrano annunciare nuvole all’orizzonte. Non quelle del Cloud. Ma tutti quanti: Ci siete o ci fate? è la domanda che sorge spontanea.
Sapete che DeepSeek afferma di poter fare il lavoro di queste superpotenze occidentali a una frazione del costo? “È come se uno con una Panda del '90 sfidasse una Ferrari e vincesse”. Ma magari c'è il trucco, eh? Magari han distillato regole da ChatGPT peggio di una distilleria del Kentucky o copiato i database addestrati peggio di tuo cugino all’esame. Chissà, forse è solo un miraggio. Però intanto, il dubbio resta.
Se avete un gruzzolo da parte, non fatevi ingannare dal canto delle sirene di Wall Street. Investire in AI sembra allettante, ma ricordate che anche il miglior sogno può trasformarsi in incubo. “Metteteci il cervello prima del portafoglio, ché i soldi non crescono sugli alberi”. Giocate d'astuzia, che qui di furbi ce ne sono già troppi.