Lagarde avverte sull'economia mondiale in frammentazione

24 nov 24, 16:53
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La presidente della Banca Centrale Europea, Christine Lagarde, ha lanciato un avvertimento sulla frammentazione dell'economia mondiale in blocchi commerciali. Durante un incontro a Parigi, ha esortato l'Europa a mobilitare le sue risorse in settori come la difesa, il clima e la produttività, in risposta a un contesto internazionale sempre più diviso da rivalità geopolitiche ed economiche. La Lagarde ha sottolineato l'importanza per l'UE di assumere un ruolo di leadership economica e politica, nonostante le sfide attuali. Ha anche espresso preoccupazione per le politiche protezionistiche che potrebbero emergere dagli Stati Uniti, avvertendo delle conseguenze economiche negative per l'Europa. Joachim Nagel, capo della Bundesbank, ha condiviso queste preoccupazioni, prevedendo un impatto significativo sul PIL tedesco.

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Quando Christine Lagarde parla di economia mondiale in frammentazione, non sta dicendo che ci siamo divisi in due gruppi per giocare a calcetto. No, ci sta dicendo che il mondo sta per diventare un gran bel casino, con blocchi commerciali che sembrano più combriccole di quartiere che alleanze economiche. Certo, vedere l'Europa che si agita per l'ennesima volta, cercando di mantenere la sua influenza politica, è quasi divertente. È come vedere un gabbiano che cerca di combattere un temporale. Lagarde ci lancia una delle sue prediche: smettiamola con le false modestie, l'Europa deve essere un leader! Ma signora mia, non è che siamo un po' in ritardo per questa lezione di leadership? Con Trump che minaccia di tornare e lanciare il suo protezionismo come un bimbo che spara con una pistola ad acqua, l'Europa si trova tra l'incudine e il martello.

Il nostro caro Joachim Nagel del Bundesbank non è più ottimista. Parla di un'Europa che perderà pezzi del suo PIL come un'auto che perde pezzi per strada. E tutto perché qualcuno dall'altra parte dell'Atlantico ha deciso di giocare a chi alza di più le tariffe. Ah, il protezionismo! Quel meraviglioso concetto che ci porta dritti verso il vogliamo tutto e subito senza pensare alle conseguenze. Nagel è convinto che Trump 2.0 porterà un'inflazione degna del miglior film horror. Non c'è da meravigliarsi se la BCE dovrà fare i salti mortali per tenere a bada i prezzi.

Poi arriva la ciliegina sulla torta: l'invito a non farci vedere come un club di perdenti. Ma per favore, chi ci crede ancora a queste panzane? L'Europa che vuole ristabilire la cooperazione e il libero commercio suona un po' come il solito disco rotto. E i segni di una rottura geoeconomica? Beh, sembra quasi che stiamo costruendo un muro invisibile che ci dividerà ancora di più. Ma chi ha bisogno di muri quando abbiamo già abbastanza problemi?

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Mentre Lagarde e Nagel si preoccupano delle grandi manovre globali, qui a casa nostra ci basta un aumento del prezzo del caffè per farci uscire dai gangheri. E che dire delle “priorità” di cui parlano? In fondo, la nostra vera priorità la mattina è non cadere scendendo dal letto. Mettere insieme risorse per la difesa e la lotta climatica? Certo, subito dopo aver capito come pagare l'ennesima bolletta salatissima.

Se proprio dovete ascoltare Lagarde, almeno fatelo con una buona dose di scetticismo e un bicchiere di vino a portata di mano. Un po' di cinismo vi aiuterà a digerire le sue “visioni” per il futuro dell'Europa. E ricordatevi: quando vi parlano di “unificazione di criteri geoestrategici”, si tratta solo di un modo elegante per dire che nessuno ha ancora capito come mettere d'accordo tutti. Nel frattempo, fate scorte di caffè: l'inflazione potrebbe farlo diventare un bene di lusso.

24 nov 24, 16:53