Segnali positivi nei negoziati tariffari USA-Cina

23 apr 25, 8:22
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Ieri, i mercati di Wall Street hanno mostrato segni di progresso nei negoziati commerciali, con il Presidente Trump che ha suggerito una riduzione delle tariffe imposte alla Cina. Trump ha dichiarato che le tariffe del 145% non rimarranno a livelli così elevati a lungo, promettendo una significativa riduzione. Queste dichiarazioni sono arrivate dopo che il Segretario al Tesoro Scott Bessent ha espresso ottimismo riguardo a una possibile de-escalation delle tensioni tariffarie tra Stati Uniti e Cina, portando così a un rialzo dei mercati. Bessent ha definito insostenibili le tariffe reciproche, mentre il Vicepresidente JD Vance ha visitato l'India per discutere di tecnologia, difesa ed energia.

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Siamo alla solita farsa. Segnali positivi nei negoziati tariffari USA-Cina, dicono. Chi ci crede? Questi negoziati sono come guardare una telenovela di serie Z. Tutto fumo e niente arrosto. Ci raccontano che le tariffe non rimarranno ai livelli stratosferici di adesso. Grandioso, perché avevamo proprio bisogno di un'altra promessa vuota. 145%? Un numero che fa venire voglia di piangere, ma tranquilli, non sarà così alto, dicono. Ah, che sollievo! Resterà comunque una fregatura, ma una fregatura più ragionevole. Chissà chi ci guadagna da questa pantomima. Ah, già, sono sempre gli stessi pezzi grossi che fanno festa mentre noi ci rosoliamo a fuoco lento.

Poi c'è il Tesoro, con il suo Bessent, che ci illumina sulla descalation. Ma per favore, smettetela di inventare parole complicate per dire che non avete combinato un tubo. Ci parlano di chiarezza, ma la verità è che siamo immersi in una nebbia fitta di fandonie e illusioni autoindotte. E mentre i pesci grossi si scambiano ammiccamenti e strette di mano, noi stiamo qui a farci prendere in giro come sempre.

E intanto, tra una passeggiata in India e un finto sorriso diplomatico, ci vendono l'idea che stiano facendo progressi su tecnologia, difesa ed energia. Come se avessimo bisogno di altre false speranze. La verità è che i ritardi e le esenzioni sono il pane quotidiano di questo teatrino. Un giorno sospendono una cosa, il giorno dopo ne inventano un'altra, mentre noi continuiamo a pagare il conto di questo circo di mezze verità.

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Vi siete mai chiesti come mai quando parlano di “tariffe”, non parlano mai del vostro portafoglio? È perché l'unico portafoglio che interessa è il loro. La parola “tariffa” è diventata come una parolaccia che non vogliono che capiate troppo bene. È come il latinorum di Renzo: un modo per confondere le acque.

La prossima volta che vi raccontano di “progressi nei negoziati”, fatevi un favore. Smettete di leggere, spegnete la TV e andate a farvi un bel giro. Almeno vi godrete un po' di aria fresca mentre loro continuano a giocare al monopoli con le nostre vite. E se vedete un politico, cambiate strada. È il miglior consiglio che posso darvi.

23 apr 25, 8:22