
I paesi BRICS affrontano sfide significative per diventare un'organizzazione efficace, tra cui la necessità di cedere parte della sovranità nazionale per una risoluzione efficace delle dispute. Inoltre, il commercio bilaterale in valute locali è complesso ma più realizzabile rispetto a un nuovo regime valutario. Le difficoltà nei pagamenti tra Russia e Cina evidenziano gli ostacoli attuali.

I BRICS alla ricerca della de-dollarizzazione: sembra il titolo di un film di fantascienza, ma è la cruda realtà economica. Questi paesi, che si divertono a giocare a fare i grandi, vogliono strapparsi dalle grinfie del dollaro americano. Chi ci crede? Alzate la mano. Nessuno? Giusto, perché qui nessuno si fa fregare dalle illusioni.
Immaginate un branco di galletti nel pollaio mondiale, ognuno con il proprio orgoglio da difendere, che si uniscono per dire basta al dollaro. Ma ecco il problema: per funzionare, una multinazionale come i BRICS dovrebbe sacrificare un po' della propria sovranità. Chi è pronto a cedere potere? Nessuno, ovviamente. Pensate agli organi di risoluzione delle controversie: leggi, tribunali, arbitrati... Sì, proprio quello che i nostri eroi vogliono evitare. Alla fine, è tutto fumo negli occhi.
Poi c'è la questione delle valute. Ah, la romantica idea di scambiare beni col baratto delle monete nazionali. Ma è come voler attraversare l'Italia in triciclo. Divertente, certo, ma poco pratico. Le banche si trovano a fare i salti mortali con mille valute diverse, e chi paga? Il povero imprenditore che si ritrova con una pila di banconote che valgono meno del rotolo di carta igienica.
E come dimenticare la Cina, il grande elefante nella stanza. Vuole scalciare il dollaro, ma ha bisogno di continuare a vendere agli americani. Il fascino irresistibile del mercato USA! Più che rivoluzionari, sembrano bimbi che giocano a Monopoli.
Avete mai sentito di quella storia del bancor di Keynes? No, non è una nuova criptovaluta, ma un'idea per bilanciare i conti tra nazioni. Peccato che sia rimasta una bella favola. E mentre qualcuno sogna ad occhi aperti, nei corridoi delle banche cinesi si sentono solo lamenti: costi, ritardi, compliance. “Che bella la globalizzazione”, dite voi. “Una gita nel parco”, rispondono i banchieri.
Perché non tornare al buon vecchio scambio di merci? Una tonnellata di grano per un carico di petrolio, e via. Almeno risparmiamo sulle commissioni bancarie. E se proprio non potete fare a meno delle valute, cominciate a collezionare monete estere; chi sa, potreste trovarvi un giorno con un pezzo raro. Ma soprattutto, smettete di credere alle favole economiche. “I BRICS che sfidano il dollaro”, ma per favore, nessuno ha il tempo per le favole.