Trump annuncia nuovi dazi su acciaio e alluminio importati negli USA

10 feb 25, 7:07
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Il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, ha annunciato l'introduzione di nuovi dazi del 25% su tutte le importazioni di acciaio e alluminio nel paese. Questa misura rappresenta un'ulteriore escalation della sua politica commerciale. Trump ha dichiarato che annuncerà anche dazi reciproci nei giorni successivi, applicandoli a tutti i paesi e adeguandoli alle tariffe imposte da ciascun paese. I principali fornitori di acciaio degli Stati Uniti sono Canada, Brasile e Messico. Il Canada è il maggiore fornitore di alluminio. Trump ha affermato che i dazi renderanno nuovamente competitiva l'industria statunitense. Tuttavia, non è chiaro come queste nuove misure influenzeranno gli accordi esistenti con partner commerciali.

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Ancora Trump e i dazi, l'eterno ritorno dell'uguale. È come se fossimo in un loop temporale, tipo quel film con Bill Murray, solo che invece di svegliarci con I Got You Babe, ci svegliamo con un nuovo annuncio tariffario.

Questa volta, Trump ha deciso di raddoppiare la posta: un bel 25% su tutto l’acciaio e l’alluminio importato negli Stati Uniti, così, per ravvivare un po’ l’ambiente. Il tutto annunciato con grande nonchalance su Air Force One, mentre se ne andava a vedere il Super Bowl. Perché cosa c'è di meglio che far tremare i mercati globali prima di un bel piatto di nachos e ali di pollo?

[Drammatizzazione]

Trump (sorridendo ai giornalisti a bordo dell’aereo):

Annuncerò nuovi dazi lunedì. E poi martedì o mercoledì vi svelo il mio piano di tariffe reciproche. Molto semplice: se ci fanno pagare, li facciamo pagare anche noi!

Semplice, chiaro, efficace. Un po’ come decidere di spegnere un incendio con un lanciafiamme.

Nel frattempo, a nord del confine, il Canada - il loro fidato vicino che fornisce il 79% dell’alluminio primario agli USA - si è ritrovato con la solita espressione di chi scopre che il proprio miglior cliente ha deciso di alzare il prezzo, così, senza preavviso.

Primo Ministro Canadese (sospirando mentre guarda la notizia sul telefono):

Di nuovo? Sul serio?

Consigliere Canadese:

E sì, signore. Stavolta su tutto l’acciaio e l’alluminio. Dicono che è per sicurezza nazionale.

Primo Ministro:

Sicurezza nazionale? Il nostro alluminio è letteralmente la spina dorsale della loro difesa, della loro industria navale e dell’auto!

Consigliere:

Lo so, lo so… Ma, sa, patriottismo e cose del genere.

Primo Ministro (scrollando la testa):

Ma se non lo comprano da noi, dove lo prendono? Dalla Cina?

Intanto, in Messico e Brasile, stessi sospiri, stesso copione. Un tempo esentati dai dazi, ora dentro anche loro nel calderone del protezionismo USA.

Presidente Messicano (leggendo il tweet di Trump):

Aspetta, aspetta… quindi ci esentano, poi ci mettono i dazi, poi ci esentano di nuovo… e ora tornano i dazi?

Consigliere Messicano:

Sì, signore. Dice che dobbiamo pagare 'tariffe reciproche'“.

Presidente Messicano (alzando un sopracciglio):

“Quindi se noi mettiamo una tariffa del 10% su un loro prodotto, loro ci mettono una del 10% su qualcos’altro?

Consigliere:

Più o meno. O forse il doppio. O magari il triplo. Dipende da come si sveglia.

E poi c’è il discorso del confine con Messico e Canada. Trump ha praticamente minacciato di imporre il 25% di dazi su tutte le importazioni messicane e canadesi se i due paesi non faranno di più per fermare il traffico di migranti e droga.

Giornalista di Fox News (durante un’intervista):

Presidente, pensa che le misure di sicurezza al confine adottate da Canada e Messico siano sufficienti?

Trump (serio, scuotendo la testa):

No. Non è abbastanza. Deve succedere qualcosa. Sto cambiando tutto.

Ah, certo, perché l’unica soluzione logica per migliorare la sicurezza è mettere i dazi sui prodotti di base. È come dire: Non mi piace come parcheggi davanti casa mia, quindi ora pago la pizza il doppio.

In tutto questo, le acciaierie americane si staranno sfregando le mani? Beh, non proprio. Quando nel 2018 Trump aveva introdotto i primi dazi, la capacità produttiva degli impianti era schizzata sopra l’80%, salvo poi tornare a livelli preoccupanti man mano che la realtà si faceva sentire. Infatti, nel frattempo, la Cina ha continuato a dominare il mercato globale dell’acciaio, abbassando i prezzi e rendendo sempre più difficile per i produttori americani competere.

E ricordate quell’impianto di alluminio in Missouri che aveva riaperto grazie ai dazi? Bene, nel 2023 ha chiuso di nuovo.

CEO di Magnitude 7 Metals (scuote la testa mentre legge l’annuncio di Trump):

Oh, dai! Ancora con questa storia?!

Consigliere dell’azienda:

Signore, i dazi non risolvono il problema della concorrenza cinese. Anzi, ci rendono solo più costosi per i consumatori americani.

CEO (sbuffando):

Prova a spiegarglielo tu.

E così, eccoci qui. Stesso film, stesso copione. Lunedì l’annuncio sui dazi, martedì o mercoledì il piano sulle tariffe reciproche, giovedì probabilmente qualcuno nel governo inizierà a preoccuparsi, venerdì Wall Street reagirà male e domenica Trump si godrà un altro Super Bowl.

Consigliere di Trump (cercando di convincerlo a rivedere la strategia):

Signore, non è che vogliamo inimicarci tutti i nostri partner commerciali?

Trump (sghignazzando):

Ma no, loro ci rispettano. E poi, quando crolla tutto, sapremo chi incolpare.

💡

Sapete qual è il vero divertimento qui? Quei dazi introdotti nel 2018 avevano fatto schizzare l'uso della capacità delle loro acciaierie oltre l'80%. Un successo, direte voi? No, una bolla. Si è sgonfiata più veloce del pallone di un bambino sfortunato al parco. Eccoli di nuovo, a ripetere gli stessi errori, ma stavolta con l'alluminio in più nel mix. In fondo, chi non ama un po' di déjà vu commerciale?

Vogliamo sopravvivere a questo circo? Investiamo in aziende che fabbricano paracaduti, perché quando questo castello di carte collasserà, tutti avremo bisogno di un atterraggio morbido. Oppure, facciamoci furbi e iniziamo a coltivare rapporti con chi ha il monopolio sui materassi, perché a qualcuno toccherà accomodarsi sugli allori dei sussidi. Forse è il momento di scommettere sul mercato cinese di ombrelli: con la tempesta che arriva, qualcuno dovrà pur proteggersi dalla pioggia di dazi.

10 feb 25, 7:07