
Nella giornata in cui il presidente eletto Donald Trump ha suonato la campanella di apertura alla Borsa di New York, Wall Street non è riuscita a proseguire il forte rally che ha seguito la sua vittoria elettorale. L'attenzione era rivolta ai nuovi dati sull'inflazione, che hanno alimentato dubbi sulla fiducia degli investitori riguardo al futuro percorso dei tassi d'interesse. Il Dow Jones e l'S&P 500 sono scesi di circa lo 0,5%, mentre il Nasdaq è calato dello 0,6%. Le azioni di Apple sono aumentate di poco meno dell'1%, chiudendo a un livello record. Nel mercato obbligazionario, il rendimento del Treasury a 10 anni è salito di 5 punti base, raggiungendo il livello più alto dalla fine di novembre.

Ecco qui: un giorno da dimenticare a Wall Street. Donald Trump suona la campanella e il mercato scende. Sarà forse colpa della sua pettinatura che genera correnti d’aria nefaste? Il Dow Jones inciampa e cade, l’S&P 500 lo segue come un lemming verso il precipizio, e il Nasdaq fa il suo spettacolo da prima donna con un calo dello 0,6%. Ma non preoccupatevi, Apple fa il suo solito numero magico chiudendo al massimo storico. Ah, il potere dell’illusione del nuovo iPhone che nessuno può permettersi!
Nel frattempo, i rendimenti dei titoli di stato decennali fanno un salto che manco un canguro australiano, arrivando a 4,32%. Certo, quelli che investono in obbligazioni devono amare vivere sul filo del rasoio, perché questa giostra dei tassi d’interesse li fa sembrare come i più grandi masochisti finanziari sulla piazza.
E poi ci sono i dati sull’inflazione, che vengono serviti caldi e piccanti. Con un aumento dello 0,4% rispetto al previsto 0,2%, dite addio ai vostri sogni di un tè con la Fed a dicembre. Oh, Janet, non ci facciamo più illusioni, vero? E Adobe, quella povera creatura, affonda del 14% perché l’intelligenza artificiale che avevano sognato si è trasformata in un incubo costoso. Forse avrebbero dovuto chiedere a un algoritmo di AI prima di investire così tanto?
In Asia, la tristezza è contagiosa. La Cina delude con le sue promesse fumose, e il Giappone e l'Australia seguono nella danza della depressione. Nel frattempo, i politici coreani continuano la loro soap opera di impeachment, mentre l’economia annaspa come un pesce fuor d’acqua. E se pensavate che l’Europa fosse messa meglio, la Banca Centrale continua a tagliare i tassi come se stesse cercando di battere un record mondiale di sconti.
Ma lo sapevate che l’aumento del prezzo delle uova è uno dei maggiori colpevoli di questa inflazione? “Sì, esatto, l’inflazione si basa sul nostro amore per le frittate alla domenica mattina. E dire che pensavamo che le galline portassero solo sfortuna!”
Se volete sopravvivere a questo circo, iniziate a pensare come un cinico navigato. “Wall Street non è un casinò, è un’arena romana dove il sangue degli investitori scorre copioso”. Fate il contrario di quello che vi dice il vostro istinto, e forse, dico forse, riuscirete a uscirne ancora con le mutande addosso.