DeepSeek svela dati su costi e ricavi dei modelli AI

1 mar 25, 14:18
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La startup cinese DeepSeek ha rivelato dati sui costi e i ricavi dei suoi modelli di intelligenza artificiale V3 e R1, affermando un rapporto teorico costo-profitto del 545% al giorno. Tuttavia, ha avvertito che i ricavi effettivi sono significativamente inferiori. Questa è la prima volta che l'azienda di Hangzhou divulga informazioni sui margini di profitto per compiti di inferenza meno intensivi dal punto di vista computazionale. La notizia potrebbe influenzare ulteriormente le azioni delle aziende di intelligenza artificiale al di fuori della Cina, già in calo dopo che i chatbot basati sui modelli R1 e V3 hanno guadagnato popolarità globale. DeepSeek ha speso meno di $6 milioni in chip Nvidia H800, molto meno potenti rispetto a quelli utilizzati dai concorrenti statunitensi.

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E allora, cari lettori, DeepSeek ha deciso di aprire il suo libro dei conti, convincendo tutti che fare soldi con l'AI sia un gioco da ragazzi. Certo, basta solo un po' di magia contabile cinese e il gioco è fatto. 545% di profitto teorico al giorno, dicono. Ma non preoccupatevi, perché poi ci rassicurano che in realtà i profitti veri sono molto più bassi. Eh, ma guarda un po', ci voleva un genio per capirlo. La solita fuffa, conti che sbucano magicamente per impressionare i polli, scusate, gli investitori.

Il vero colpo di scena arriva quando DeepSeek ci dice che ha speso meno di 6 milioni di dollari in chip. Wow, non sapevo che le bacchette magiche costassero così poco. Ma ora, alla faccia di OpenAI e compagnia bella, si scopre che questi cinesi usano chip da discount, mentre gli americani buttano miliardi in chip che sembrano usciti da un film di fantascienza. E la gente si meraviglia che le azioni AI fuori dalla Cina siano crollate. A voi non sembra tutto un po' troppo facile?

Certo, DeepSeek ha tirato fuori un altro paio di numeri dai loro conti fantastici: costi di inferenza giornalieri per meno di 90 mila dollari contro guadagni teorici di oltre mezzo milione. Ma c'è un però grosso come una casa: questa cifra è pura fantascienza. L'effettivo guadagno è sostanzialmente più basso, detto in parole povere, è una bufala. Ma chi se ne frega, l'importante è che la gente ci creda abbastanza a lungo da far salire il valore e poi, zac, vendere tutto ai fessi di turno.

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Sapevate che anche i cinesi sono maestri nell'arte del “fumo negli occhi”? DeepSeek ci ha servito un bel piatto di numeri che, come per magia, sembrano uscire da un manuale di previsioni ottimistiche. Ma aspetta, c'è un trucco: la parte “effettiva” dei ricavi è come il mostro di Loch Ness, tutti ne parlano ma nessuno l'ha mai visto davvero.

Se pensate di investire in AI, ricordatevi che non tutti i numeri brillanti sono oro. Prima di lanciarvi in avventure finanziarie, chiedetevi se la vostra fonte è più simile a una fata dai conti magici o a un'azienda con i piedi per terra. E se non siete sicuri, forse è meglio tenere il portafoglio ben chiuso, a meno che non vogliate ritrovarvi con un pugno di mosche.

1 mar 25, 14:18