L'intelligenza artificiale per decifrare linguaggi alieni

14 nov 24, 21:04
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Alcuni ricercatori stanno sviluppando metodi per decifrare linguaggi creati da intelligenze artificiali, che potrebbero essere utilizzati per interpretare future comunicazioni aliene. Queste tecniche, basate su strumenti statistici, offrono anche vantaggi pratici, migliorando la comprensione dei modelli linguistici e la comunicazione tra veicoli autonomi, rendendo la tecnologia più trasparente e comprensibile.

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Ecco uno dei sogni del cinema: un linguista che decifra linguaggi alieni. Già vedo le code di nerd ai cinema, sperando di imparare a dire 'Ciao, sono qui in pace' a E.T. Il film immagina che basti una linguista e un po’ di fantasia per capire gli alieni. Che tenerezza. In realtà, se un alieno ci chiama, ci mettiamo a balbettare come idioti. Ma prima di tutto, chiariamo una cosa: il linguaggio, di suo, è già un bel casino. Se pensate che sia facile, provate a spiegare a qualcuno perché si dice andare a letto ma non andare alla sedia. E adesso, ci mettiamo a decifrare anche quello che viene da un altra galassia o da un mucchio di circuiti. Complimenti, siamo proprio dei masochisti.

Ora diamo un'occhiata al regno delle intelligenze artificiali: linguaggi emergenti, un bel termine per dire che facciamo chiacchierare tra loro i computer sperando che non diventino troppo furbi. L’idea è di capire come evolvono i linguaggi, senza scheletri linguistici da disseppellire, solo un mucchio di algoritmi. Metti due AI in una stanza e spera che non finiscano per complottare contro l'umanità.

A proposito, vi siete mai chiesti come interpretare una lingua che non comprende nessuno? Un po' come l’italiano di alcuni personaggi televisivi. Gli scienziati armeggiano con strumenti teorici per decifrare queste chiacchiere digitali, trovando a volte somiglianze con le lingue umane. Altre volte, le AI inventano lingue che fanno sembrare il Klingon un dialetto friulano.

Ma non divaghiamo. Quindi, stiamo usando le AI per giocare a fare i linguisti spaziali. Gli diamo compiti semplici, tipo guidare un altro robot da una parte all'altra senza mostrare la mappa. Lasciamo che trovino la loro strada di comunicare. E mentre fanno tutto questo, noi stiamo lì a fissare gli schermi come se stessimo guardando una partita a scacchi tra due polpi. Dopo un po', si arriva a capire che blip blop significa vai a sinistra e blooop invece vuol dire fermati, idiota!

E la parte migliore? Alla fine, tutte queste ricerche potrebbero tornare utili non solo per parlare con gli alieni ma anche per far funzionare meglio le nostre piccole creazioni tecnologiche. Con tutto 'sto casino, vogliamo almeno che la macchina si parcheggi da sola, no?

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Lo sapevate che alcuni linguisti passano la vita a decifrare lingue che nessuno parla più? E lo fanno con la stessa passione di chi legge i fondi del caffè sperando di trovare il significato della vita. “Un consiglio: se volete una carriera sicura, provate con le lingue morte. Almeno i vostri 'clienti' non si lamenteranno mai”.

Se vi capita di incappare in un linguaggio alieno o di AI, la prima cosa da fare è prendere un bel respiro perché, fidatevi, non sarà mai più semplice delle istruzioni di montaggio di un mobile svedese. “E se proprio ci tenete a comunicare, cominciate con un sorriso”. Potrebbe funzionare, o semplicemente vi scambieranno per un catalogo di dentiere.

14 nov 24, 21:04