
OpenAI ha chiesto a un giudice di limitare l'accesso alle comunicazioni interne dei suoi ricercatori di punta nel contesto di una causa per violazione del copyright. La richiesta mira a evitare che messaggi privati e documenti interni vengano divulgati, in particolare quelli dell'ex cofondatore Ilya Sutskever e del ricercatore Jan Lieke.

Allora, OpenAI si è messa in ginocchio davanti a un giudice, implorando di non far uscire allo scoperto quelle che sono, senza dubbio, delle vere perle di saggezza tra le comunicazioni interne dei suoi illustri ricercatori. Certo, perché quando il tuo lavoro di squadra si basa su idee genialmente discutibili, vuoi proprio che restino nel cassetto, chiuse a doppia mandata.
Qualcuno sta puntando il dito verso quei piccoli segreti imbarazzanti nelle chat e nei DM, come se non fossero la norma in qualsiasi ufficio degno di nota. Ma dai, volete davvero farci credere che in quelle conversazioni non ci siano perle come Chi ha dimenticato di spegnere il tostapane nel laboratorio? o forse Quel George R.R. Martin, mica ci manderà i draghi contro, vero?
E poi, parliamoci chiaro, chi non ha mai fatto un commento sul capo durante il pranzo o scambiato messaggi discutibili durante una riunione interminabile? Ah, ma certo, la grande OpenAI è diversa: loro si preoccupano di non far trapelare i segreti dell'universo, come se le loro comunicazioni fossero scritte su tavole di pietra consegnate da un dio dell'algoritmo. E a proposito di divinità, non dimentichiamo quel genio ribelle di Ilya Sutskever, che dopo aver passato mesi a giocare a nascondino con il CEO, ha deciso che forse era meglio difendere l'umanità dall'intelligenza artificiale sfrenata, piuttosto che ballare al ritmo di Altman.
Ma torniamo alla questione: perché mai OpenAI non vorrebbe che i messaggi dei suoi cervelloni escano allo scoperto? Forse perché, oltre a discutere di come utilizzare i testi di Martin senza farlo infuriare, potrebbero esserci anche dettagli gustosi come il menu del pranzo di Natale aziendale o le scommesse su chi sarà il prossimo a lanciare il proprio progetto di intelligenza artificiale sicura? Oh sì, c'è proprio da stare attenti a non far venire a galla queste bombe a orologeria.
Sapevate che le guerre tra ricercatori si combattono a suon di meme e frecciatine su Slack? Alla faccia delle battaglie dei troni di Martin, le vere strategie si pianificano a colpi di gif di gatti e battute sarcastiche.
Se mai doveste trovarvi a lavorare in un ambiente dove si scambiano messaggi top secret, ricordatevi di eliminare le tracce. Non parlo solo di svuotare il cestino delle e-mail, ma anche di cancellare ogni DM che potrebbe sembrare vagamente intelligente. Così, se scoperti, potrete sempre dire: “Era uno scherzo!”. E se vi scoprono? Beh, potete sempre farvi un giro nel mondo dell'AGI “sicure”, creando il vostro piccolo impero.