
OpenAI ha annunciato che lancerà la nuova versione del suo modello di intelligenza artificiale, o3 mini, tra poche settimane. Il CEO Sam Altman ha comunicato che l'azienda, sostenuta da Microsoft, ha tenuto conto dei feedback degli utenti e prevede di rilasciare l'API e ChatGPT contemporaneamente. Questa mossa segna un passo avanti nella competizione con rivali come Google di Alphabet per sviluppare modelli più intelligenti in grado di risolvere problemi complessi. I modelli o3 e o3 mini, più potenti dei precedenti o1, sono progettati per affrontare compiti complessi in scienza, programmazione e matematica. OpenAI ha recentemente introdotto una funzione beta chiamata Tasks in ChatGPT, entrando nel mercato degli assistenti virtuali.

OpenAI sta per tirar fuori dal cilindro il suo nuovo giocattolo: il modello o3 mini. Già, avete capito bene: mini, come a dire piccolo ma potente. Una meraviglia della tecnologia pronta a sbalordire tutti. Ma non facciamoci illusioni, ragazzi: questi nomi altisonanti servono più che altro a stuzzicare il nostro ego tecnologico. Sapete com'è, le aziende amano farci sentire un po' ignoranti così da sborsare denaro per capire di più.
Sam Altman, il boss di OpenAI, ha dichiarato che hanno ascoltato il feedback degli utenti. Ma dai! Come se avessero mai sentito il nostro parere quando si tratta di prenderci i soldi. E comunque, ci tengono a dirci che l'API e ChatGPT saranno lanciati insieme. Wow, che gentili! Sicuramente non perché vogliono che usiamo tutti i loro prodotti in blocco, vero?
L'intera faccenda è un'altra puntata della saga infinita di aziende che cercano di sovrastarsi a vicenda. Google, Microsoft, OpenAI... tutti in fila per lanciare il loro modello che ragiona meglio degli altri. E noi, come bravi spettatori, restiamo seduti a guardare chi vincerà la gara dei cervelloni artificiali. Non è uno spettacolo meraviglioso? Mentre loro si sfidano, noi dobbiamo solo tenere aperto il portafoglio.
Si parla di un incremento di potenza rispetto ai modelli precedenti, come se una macchina più potente rendesse automaticamente chi la usa più intelligente. Certo, perché la soluzione ai vostri problemi di matematica è proprio nel nuovo modello di AI, non nel fatto che magari siete rimasti a far niente mentre le lezioni passavano.
E ora, una curiosità che vi farà riflettere. Vi siete mai chiesti perché questi modelli debbano essere sempre “beta”? Un modo elegante per dire che vi stanno vendendo un prodotto non finito e voi siete i fortunati tester. La beta è il nuovo “ti prego, non lamentarti se non funziona”.
Se foste abbastanza furbi, comprereste un bel libro di programmazione invece di aspettare il prossimo aggiornamento di AI. Non dico di diventare esperti in una notte, ma almeno avreste qualcosa di concreto su cui contare quando queste aziende decideranno di cambiare rotta e non potrete più permettervi di avere una AI che programma al vostro posto. E se proprio non potete fare a meno di ChatGPT, almeno usatelo per migliorare voi stessi, non solo per farvi scrivere frasi ad effetto sui social.