OpenAI verso il cambiamento di struttura aziendale

5 nov 24, 6:02
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OpenAI sta considerando di trasformare la sua struttura da non-profit a for-profit. Sono in corso discussioni preliminari con le autorità della California e del Delaware. L'azienda intende mantenere una componente non-profit per perseguire la sua missione originale, mentre cerca di attrarre investitori con una struttura più tradizionale. La valutazione dei beni intellettuali sarà cruciale nel processo.

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OpenAI, la fiaba moderna che comincia con un ‘C’era una volta’ e finisce con ‘Verremo quotati in borsa’. Non c’è da meravigliarsi se una volta che hai un giocattolo da 157 miliardi di dollari, l’aria profumata di beneficenza comincia a puzzare di soldi. Chiuda gli occhi e immaginate la scena: una congrega di ‘salvatori del mondo’ che annunciano al mondo intero - pardon, agli investitori - che la loro missione nobile deve fare i conti con la realtà dei bilanci.

E non dimentichiamo la storiella del CEO Sam Altman. Prima lo cacciano e poi lo riaccolgono come un cane randagio. Dicono che il motivo fosse la sicurezza dell’IA e il dilemma tra proteggere il mondo e riempire le tasche. Ma si sa, quando i soldi parlano, la moralità si fa le valigie.

E il non-profit che rimane ‘per esistere e prosperare’? Suona bene, vero? Come un matrimonio di convenienza dove ognuno continua a fingere che l’amore sia ancora vivo, mentre tutti sanno che è tutta una farsa per tenere allegri i parenti.

Ma certo, i regolatori a bocca aperta e gli avvocati sudati non vedono l’ora di pubblicare un romanzo su come l’intelligenza artificiale possa passare dalla santità alla speculazione. ‘Volevamo solo un mondo migliore’, dicono, mentre il portafoglio cresce e la coscienza si dissolve.

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Sapevate che l’open source di OpenAI è diventato closed source più velocemente di quanto voi possiate dire ‘ipocrisia’? Tipo, ‘Siamo tutti per la condivisione del sapere finché non ce ne possiamo fare una fortuna’. Bella, questa!” “

Se avete un’azienda, non abbiate paura di nascondere i vostri veri piani sotto una palizzata di buone intenzioni. E se mai vi trovaste a dover scegliere tra l’essere buoni o ricchi, ricordatevi che i buoni finiscono sempre ultimi. In fin dei conti, chi ha mai detto che la virtù paga le bollette?

5 nov 24, 6:02