Il direttore dell'FBI, Christopher Wray, ha annunciato le sue dimissioni, anticipando la volontà di Donald Trump di sostituirlo con Kash Patel. Wray, nominato da Trump durante il suo primo mandato, ha dichiarato che resterà in carica fino al termine dell'attuale amministrazione per evitare di coinvolgere ulteriormente l'FBI in polemiche politiche. Ha sottolineato l'importanza di mantenere l'integrità e l'indipendenza dell'agenzia. Trump ha accolto con favore la notizia, criticando Wray per presunti abusi di potere durante la sua leadership. Intanto, l'attorney general Merrick Garland ha elogiato il servizio di Wray, sottolineando il suo impegno nella protezione della sicurezza nazionale e dei diritti civili.
Christopher Wray si dimette prima che Trump arrivi e tutti si chiedono: Ma chi glielo fa fare?. Ecco, pensateci un attimo: scegliere di mollare tutto piuttosto che farsi sbattere fuori da un clown con la cravatta troppo lunga. Wray, che è stato messo lì da Trump stesso, si leva di torno prima che il circo riprenda. È un po' come dire: Meglio andare via prima che mi caccino davanti a tutti.
Ora, Trump, con la sua solita modestia, reagisce come se avesse appena salvato il mondo da un asteroide. Grande giorno per l'America! esclama. Certo, perché il vero problema di questo pianeta era avere Wray alla guida dell'FBI. E adesso arriva Kash Patel, uno che vede il deep state sotto ogni sasso e vuole disperdere gli agenti come fossero piccioni in piazza. È come se volesse trasformare l'FBI in un tentativo di caccia al tesoro su scala nazionale.
Ma non temete, perché Garland, l'avvocato generale, ci tiene a specificare quanto il caro vecchio Wray abbia servito il paese con principi e integrità. Peccato che di solito integrità e politica vadano d'accordo come il diavolo e l'acqua santa. Ma Garland lo chiama principaled leadership - sì, certo, se ci credete.
Trump ci ricorda che l'FBI ha usato i suoi poteri per minacciare e distruggere molti americani innocenti. Ah, quelle vittime innocenti come... te stesso, Donald? Poverino, un miliardario perseguitato. È una gara a chi fa la vittima più convincente.
Vi siete mai chiesti come sia possibile vedere passare una persona da ‘uomo di impeccabili credenziali’ a nemico pubblico numero uno in un batter d'occhio? Benvenuti nel mondo di Donald Trump, dove la coerenza è un optional e la realtà un fastidioso dettaglio.
Se mai vi trovate a dirigere un'agenzia come l'FBI, ricordatevi di investire in un buon paracadute dorato: potrebbe tornarvi utile quando il circo inizia a smontare il tendone e voi non volete restare a fare la figuraccia finale.
