
Durante le elezioni, molti americani sembravano confusi riguardo all'assenza di Joe Biden dalla scheda elettorale. Le ricerche su Google per Biden si è ritirato? sono aumentate il 6 novembre, nonostante il suo ritiro mesi prima. Questo riflette una significativa mancanza di informazione tra gli elettori, evidenziando un potenziale problema nella comprensione del processo elettorale.

Il divario informativo. O come preferisco chiamarlo io: il vasto oceano di ignoranza in cui molti sembrano navigare senza il minimo senso di orientamento. Sì, perché se la notizia dell’uscita di scena di Joe Biden vi ha colti di sorpresa cinque mesi dopo il fatto, forse è il momento di chiedersi se non abbiate confuso il vostro cervello con un cavolo bollito. Ma tranquilli, non siete soli: a quanto pare, una marea di cervelli inesistenti ha cercato su Google Dove votare per Biden? come se fosse uno di quei quiz alla TV.
Che poi, non è nemmeno tanto colpa loro. Viviamo in un mondo di informazioni a portata di clic, eppure ci troviamo ancora a nuotare nella melma dell'ignoranza. Forse è il momento di ammettere che questo divario informativo non è un abisso tra destra e sinistra, ma piuttosto tra chi si degna di sollevare il fondoschiena per informarsi e chi preferisce vivere nel proprio Eden di beata ignoranza. Ma, del resto, chi sono io per giudicare? Magari la pace mentale di chi non sa un tubo è l’elisir di lunga vita che non ci hanno mai detto.
E ora, senza nasconderci dietro un dito, parliamo di Trump. Il buongiorno si vede dal mattino, dicono, e i sondaggi sembrano confermare che in molti preferiscono il suo caffè amaro e nero come l'ignoranza che lo accompagna. Le ricerche su internet sono solo un sintomo di un problema più vasto: chi pensa davvero che la democrazia sia semplicemente una puntata di un reality show? Forse è ora di ripensare il nostro approccio all'informazione, o finirà che la prossima generazione ci considererà l’anello mancante tra i primati e l'Homo sapiens.
Sapete che l'ignoranza elettorale è contagiosa? Non è come il raffreddore, ma può diffondersi con la stessa rapidità attraverso chi si immerge più nei social media che nei programmi politici. I meme sono divertenti, certo, ma non vi faranno mai capire come funziona un sistema elettorale. Continuate pure a ridere, ma non lamentatevi quando il vostro paese va a rotoli.
Non sapete chi votare? Prima di cercare disperatamente su Google, provate con un libro di politica o, perché no, leggetevi i programmi elettorali. Potreste scoprire che la realtà è più complessa di un tweet. E sì, so che leggere richiede più di 280 caratteri di attenzione, ma pensateci: potrebbe essere l’unico modo per evitare di farvi fregare alle urne come polli all’oscuro di tutto.