
Il governo degli Stati Uniti ha richiesto lo spezzettamento di Google, proponendo la cessione a terzi del browser Chrome e limitando accordi per rendere Google il motore di ricerca predefinito. Questa significativa azione antitrust mira a ridurre il controllo di Google sul mercato, con un'udienza prevista per aprile. La decisione finale potrebbe richiedere anni e coinvolgere la Corte Suprema.

Eccoci qua, con la solita pantomima dei giganti tecnologici sotto il mirino di qualche paladino della giustizia. Gli Stati Uniti decidono di fare a pezzi Google come se stessero cercando di resuscitare il vecchio Frankenstein. Ma davvero credete che smontando Chrome e Android, il problema sia risolto? È come pensare che puoi fermare uno tsunami con un ombrellino da cocktail. Le solite pseudo-intenzioni di equità e giustizia che puzzano di ipocrisia lontano un miglio.
Il Dipartimento di Giustizia ha avuto un’illuminazione: vietiamo a Google di essere il motore di ricerca predefinito! Oh, certo, perché la loro popolarità è sicuramente dovuta solo a qualche accordo sottobanco e non al fatto che nessuno vuole usare un motore di ricerca che si pianta ogni tre secondi. Ma non preoccupatevi, un giudice deciderà il destino del colosso. Giusto in tempo per il prossimo cataclisma, immagino.
E poi c’è Trump, l’imperatore del tira e molla, che non sa nemmeno lui se vuole decapitare o incoronare Google. Un giorno è troppo grande, il giorno dopo è troppo piccolo per preoccuparsene. È tutto un grande teatro, dove ognuno recita la sua parte ma nessuno ha il coraggio di calare il sipario. E nel frattempo, Google continuerà a fare ciò che sa fare meglio: dominare.
Vi siete mai chiesti perché Google è così onnipresente? Non è perché ci costringono a usarlo, è perché, semplicemente, gli altri fanno pena. Provate a usare un motore di ricerca alternativo: è come cercare di mangiare una pizza surgelata dopo aver assaggiato una napoletana vera.
La prossima volta che volete lamentarvi del monopolio di Google, fate una bella cosa: spegnete il computer, uscite a prendere un po' d'aria e fatevi una vita. La verità è che la maggior parte delle persone non sa nemmeno come cambiare il motore di ricerca predefinito e, onestamente, non vuole nemmeno saperlo. È più facile lamentarsi che fare qualcosa di concreto.