
Kim Jong-un ha deciso di vietare il consumo di hot dog in Corea del Nord, considerandoli un simbolo troppo occidentale. Chi verrà sorpreso a venderli o cucinarli rischia l'accusa di tradimento e l'invio nei campi di lavoro, noti per le condizioni disumane. Questa misura fa parte di una più ampia campagna contro l'influenza culturale occidentale. Tra le vittime del divieto c'è il budae-jjigae, una zuppa piccante che utilizza hot dog o Spam, introdotta dalla Corea del Sud nel 2017. Nel frattempo, anche le coppie divorziate rischiano sei mesi di lavori forzati, poiché il divorzio è visto come un atto anti-socialista. Fino all'anno scorso, solo chi chiedeva il divorzio per primo subiva questa pena.

Ah, il supremo leader Kim Jong-un e gli hot dog banditi. Siamo arrivati al punto in cui una salsiccia in un panino diventa una minaccia per la stabilità di un intero paese. Chissà se si sarà mai chiesto perché mai un cilindro di carne possa scuotere le fondamenta del suo regno di cartapesta. Forse teme che, mordendo un hot dog, la gente possa assaporare quel briciolo di libertà che gli manca da una vita?
Rendiamoci conto, qui non si parla di bombe o di cospirazioni, ma di sandwich. Il grande leader probabilmente passa le sue giornate a immaginare il popolo nordcoreano che, addentando l'hot dog proibito, si imbatte in una sorta di epifania democratica. Non c'è da stupirsi se un kimchi ben fermentato potrebbe presto essere dichiarato sovversivo.
Ma non è finita qui. Ha deciso che il budae-jjigae, una zuppa con hot dog, è una minaccia. E io che pensavo che le minacce arrivassero con missili e bombe, non con un piatto di zuppa. Magari il prossimo passo sarà eliminare la pizza, giusto per sicurezza.
E i divorzi? Beh, perché mai voler sciogliere un matrimonio potrebbe mai essere considerato un crimine? Forse perché, in un regime dove l'amore per il leader deve superare ogni cosa, l'idea di non riuscire a sopportare nemmeno il proprio consorte è inconcepibile. Immaginate la scena: Amore, ho chiesto il divorzio, e ti ritrovi a contare giorni e pietre in un campo di lavoro. È il tragico teatro dell'assurdo in salsa nordcoreana.
Vi siete mai chiesti cosa succede se non rispettate le regole in Corea del Nord? Se pensate che vi regaleranno un abbonamento a Netflix per scontare la pena, vi sbagliate di grosso. Il campo di lavoro è il vero abbonamento, ma senza possibilità di disdire.
In Corea del Nord, la versione locale di “Chi vuol essere milionario?” inizia chiedendo se conosci il menù del giorno approvato dal caro leader. Spoiler: non troverai hot dog. E se pensate che l'amore trionfi su tutto, chiedetevi perché mai ci siano più persone a sbaciucchiarsi in una stazione di polizia che in un ristorante.
Se mai doveste trovarvi a un picnic in Corea del Nord, meglio evitare di tirare fuori un hot dog dal cestino. Potreste scoprire che la vera minaccia nucleare non è quella che pensate. E se avete una crisi matrimoniale, considerate di fare qualcosa di meno rischioso, come una fuga d’amore a Pyongyang: almeno lì le catene che vi legano sono solo metaforiche.