Offerta di dimissioni incentivate per dipendenti federali

6 feb 25, 8:11
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L'amministrazione Trump ha proposto un incentivo ai dipendenti federali per lasciare il lavoro entro febbraio, promettendo di pagare gli stipendi fino a settembre. Finora, oltre 40.000 dipendenti, circa il 2% della forza lavoro civile federale, hanno accettato l'offerta. L'Ufficio di Gestione del Personale prevede un aumento delle adesioni nelle ultime ore prima della scadenza fissata per giovedì. L'iniziativa, parte degli sforzi per ridurre la dimensione del governo, esclude i dipendenti della difesa, immigrazione e sicurezza. I sindacati dei dipendenti federali hanno sollevato dubbi sulla legalità dell'offerta, esortando i membri a non aderire. Circa 298.000 dipendenti diventeranno idonei al pensionamento nei prossimi due anni.

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Dimettersi per scelta o perché costretti? Questo è il problema! Cari lettori, l'ultima trovata del governo è offrire un biglietto di sola andata verso la libertà... o la disoccupazione, a seconda di come la vedete. La proposta è semplice: prendi i soldi e scappa, ma con una scadenza che sembra più una ghigliottina che una scelta ponderata.

Più di 40.000 anime coraggiose hanno deciso di imbarcarsi su questa zattera di salvataggio dal Titanic burocratico. È quasi poetico, se non fosse tragico. La promessa di un assegno fino a settembre è un miraggio nel deserto lavorativo, un'illusione per molti che sperano di sfuggire al naufragio organizzato da chi, evidentemente, ha deciso che un governo snello è un governo migliore. Certo, perché meno teste pensanti ci sono, meno problemi ci sono per chi comanda.

E ora, preparatevi per il gran finale: il rush delle domande. Sembra quasi di parlare di una lotteria al contrario, dove il premio è l'incertezza. La genialata è che basta inviare una mail con scritto mi dimetto per entrare nel club dei dissociati. Che classe, che eleganza! E mentre le teste rotolano, chi sta al vertice si sfrega le mani, pregustando un'amministrazione leggera come una piuma.

Ma non preoccupatevi, cari dipendenti pubblici, c'è sempre una promessa implicita: prendete l'offerta o rischiate di essere cacciati in malo modo. Non c'è nulla di più rassicurante di una minaccia velata, vero? Le agenzie governative saranno ridimensionate, ristrutturate e riadattate, come quei vecchi mobili che si cerca disperatamente di far sembrare nuovi con una mano di vernice.

E se pensate che le informazioni siano chiare come il fango, siete sulla strada giusta. Nessuna cifra esatta su chi è eleggibile, più esenzioni che in una partita di calcio con le regole cambiate a metà tempo. Un vero capolavoro di trasparenza e chiarezza.

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Sapevate che tra i dipendenti federali non esenti dall'offerta ci sono quelli che si occupano di difesa e sicurezza? Sorpresa, sorpresa! Probabilmente qualcuno ha avuto la brillante idea che tenere qualche occhio vigile nei momenti di “ristrutturazione” potrebbe essere utile. Un po' come chiudere la stalla dopo che i buoi sono scappati.

Per i fortunati che possono scegliere, consigliamo di leggere bene le clausole scritte in caratteri piccoli. Sicuramente ci sarà qualche cavillo che potrebbe trasformare l’uscita trionfale in un capitombolo. E se decidete di restare, preparatevi a fare la danza della pioggia per scongiurare il taglio del vostro posto. In entrambi i casi, portate sempre con voi una buona dose di ironia: sarà la vostra àncora di salvezza.

6 feb 25, 8:11