Tariffe petrolifere USA e Impatto sui produttori esteri

22 feb 25, 14:42
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Goldman Sachs ha dichiarato che una proposta di tariffa del 10% sul petrolio statunitense potrebbe costare ai produttori esteri 10 miliardi di dollari l'anno. Nonostante i piani del presidente Donald Trump di imporre tariffe del 25% sul greggio messicano e del 10% su quello canadese, gli Stati Uniti continueranno ad essere la principale destinazione per il greggio pesante. Questo grazie alle capacità avanzate di raffinazione e ai costi competitivi. Goldman stima che i consumatori statunitensi potrebbero affrontare un costo annuo di 22 miliardi di dollari, mentre il governo genererebbe 20 miliardi di entrate. Le esportazioni canadesi di petrolio, pari a 3,8 milioni di barili al giorno, continueranno, con sconti sui prezzi per compensare l'impatto delle tariffe.

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Tariffe petrolifere, un argomento che riscalda sempre gli animi, ma non tanto quanto il riscaldamento globale, eh? Un genio del male ha pensato che insaccare i produttori esteri con un 10% di tasse potrebbe farci guadagnare qualche miliarduccio. E chi se ne frega se quei poveracci devono assorbire il colpo? Tutti sanno che i canadesi amano il freddo, quindi un po’ di gelo economico in più non li ucciderà.

Ora, mettetevi nei panni di ‘sto Trump: il tipo decide di giocare a chi ce l’ha più grosso con i produttori messicani e canadesi, sparando una tariffa del 25% e del 10% rispettivamente. Che eleganza, che delicatezza! E poi ci meravigliamo se la gente perde fiducia nella politica. Le raffinerie americane, dal canto loro, si sfregano le mani, pronte a tuffarsi sui crudi pesanti scontati, mentre i consumatori si troveranno a pagare un conto di miliardi. Ma chi se ne frega, vero? Tanto, finché ci sono le auto elettriche...

I raffinatori e i commercianti sono come quelle sanguisughe che non riescono a smettere di succhiare, con 12 miliardi di benefici previsti. E noi? Noi poveri mortali ci becchiamo il conto. Sorprendentemente, anche con il prezzo del petrolio che si impenna, gli USA restano il miglior cliente di tutti. Chi l’avrebbe mai detto che un mercato pieno di tasse fosse ancora così appetibile, eh? Forse è il fascino del rischio, o forse semplicemente ci piace farci del male.

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Lo sapevate che il Canada, nonostante sia il top dog per l’esportazione di petrolio verso gli USA, continuerà a riversare i suoi barili nel mercato a stelle e strisce? Sì, perché nonostante il tarocco delle tariffe, i prezzi verranno scontati, garantendo che il flusso non si estingua. I canadesi, rinomati per il loro amore per gli sport all’aperto, giusto per dire, si troveranno a saltare parecchie gare pur di tenere a galla l’industria petrolifera.

Se mai vi trovaste al tavolo con un presidente pronto a trafficare con le tariffe, tenete a portata di mano un paio di tappi per le orecchie. Vi serviranno quando inizierà a raccontare come queste politiche porteranno a un’era di prosperità senza precedenti. E ricordate: se per caso vi balena l’idea di investire in petrolio, fate un favore a voi stessi e compratevi una bella bicicletta. Risparmierete nello stress e farete un favore al pianeta.

22 feb 25, 14:42