Trudeau critica i dazi di Trump e respinge l'idea del “51° stato”

12 gen 25, 22:04
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Il Primo Ministro canadese uscente, Justin Trudeau, ha recentemente commentato le dichiarazioni del Presidente eletto degli Stati Uniti, Donald Trump, riguardo alla possibilità che il Canada diventi il 51° stato americano. Trudeau ha sottolineato che tali affermazioni distolgono l'attenzione dai potenziali danni che i dazi del 25% su acciaio e alluminio canadesi potrebbero causare ai consumatori americani. Ha espresso preoccupazione per l'aumento dei costi per gli americani, specialmente in settori come l'elettricità e il gas. Trudeau ha inoltre evidenziato l'importanza del commercio tra i due paesi, affermando che quasi un quarto del petrolio consumato dagli Stati Uniti proviene dal Canada.

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Ecco qui, l'ennesima commedia dell'assurdo in scena sull'immenso palcoscenico politico internazionale. Justin Trudeau, il giovane delfino della politica canadese, si trova a fare il leone contro il pittoresco magnate americano, Donald Trump. Al centro della baruffa, i famosi dazi e l'idea - brillantemente folle - di trasformare il Canada nel 51° stato degli Stati Uniti. Perché sì, cari lettori, se il buongiorno si vede dal mattino, allora il sole deve essere stato oscurato da una nuvola di fumo ipocrita.

Trudeau si alza in piedi con tutto il suo charme canadese e, tra un sorriso e una pacca sulle spalle, ci dice che non è proprio il caso di farsi annettere. Già, perché chi mai vorrebbe diventare parte dell'America quando può rimanere un placido, frigorifero gigante? L’idea di pagare il 25% in più per l’energia sembra non entusiasmare nessuno, ma Trump, dal canto suo, gioca al piccolo Napoleone, minacciando i dazi come fossero armi di distruzione di massa. Che poi, qualcuno ha capito perché Trump è così ossessionato dall’annessione di terre altrui? Ha già problemi a gestire il suo di giardino...

Ma non preoccupatevi, cari lettori, Trudeau ha un piano: se Trump alza i dazi, il Canada risponde colpo su colpo, colpendo dove fa male, con un bel dazio su succo d’arancia e... water. Sì, avete capito bene, i water americani. E qui vi viene il dubbio: forse, tra un Trudeau e un Trump, chi ci rimette di più sono proprio i poveri bagni americani. Forse, l’unico vero vincitore in tutta questa storia è chiunque si occupi di bidet.

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Sapevate che quasi un quarto del petrolio consumato dagli Stati Uniti proviene dal Canada? Nonostante Trump dica che l’America può benissimo vivere senza la benzina canadese, l'energia scorre copiosa dal nord, come lo sciroppo d'acero sulle frittelle della colazione. Insomma, niente Canada, niente colazione abbondante.

Se mai doveste trovarvi a negoziare con Trump, portate una scorta di meme sarcastici e una buona dose di pazienza. E magari un corso accelerato di satira politica. Alla fine, la politica internazionale è come un circo: o sei il clown, o ti prendi una torta in faccia.

12 gen 25, 22:04