
Mark Zuckerberg e Donald Trump, noti per le loro dispute pubbliche, stanno ora avvicinandosi mentre il CEO di Meta cerca di influenzare la politica tecnologica della nuova amministrazione. Zuckerberg ha cenato al club Mar-a-Lago di Trump in Florida, discutendo di tecnologia e mostrando occhiali da sole con telecamere integrate. Stephen Miller, stretto collaboratore di Trump, ha affermato che Zuckerberg è desideroso di partecipare al cambiamento tecnologico negli Stati Uniti. Nick Clegg, presidente degli affari globali di Meta, ha sottolineato l'intenzione di Zuckerberg di avere un ruolo attivo nelle decisioni politiche tecnologiche dell'amministrazione, specialmente sull'intelligenza artificiale. Meta ha recentemente allentato il divieto su Trump, segnalando un cambiamento di atteggiamento.

Ah, che spettacolo! Zuckerberg e Trump, la strana coppia del secolo che si avvicina per influenzare la politica tecnologica. Non è che si stiano riciclando vecchie amicizie, eh, ma è un modo raffinato per dire: Facciamo finta di non esserci mai odiati. Una cena a Mar-a-Lago, occhiali da sole con la telecamera come ciliegina sulla torta. Chi se lo immaginava? Forse solo chi ha un po’ di sale in zucca e sa che il potere è una danza a cui partecipano anche quelli che fino a ieri si sputavano in faccia.
Zuckerberg, il visionario della Silicon Valley, ora sembra desideroso di infilare il naso in ogni decisione tecnologica del prossimo governo. L'importante è partecipare, direbbe qualcuno. Ma qui si tratta di partecipare alle briciole del grande banchetto della politica. L'uomo che ha bandito Trump dai suoi regni digitali ora cerca di stringerci alleanza. Sarà che forse ha capito che la censura, ogni tanto, fa più danni di quanti ne risolva? Meta ha pure ammesso di aver esagerato con la moderazione dei contenuti. Un po' come dire: Oops, abbiamo fatto un po' troppo i maestrini.
E mentre Nick Clegg cerca di ripulire l'immagine di Meta, dichiarando che hanno esagerato un po' - che tenerezza, sembrano così pentiti - Zuckerberg si presenta come quello che vuole mantenere l'America al top della tecnologia. Certo, perché nel frattempo ha già pianificato di vendere occhiali che ci spiano. Ma non preoccupatevi, è tutto per il nostro bene. Zuckerberg chiama Trump un badass per ave alzato il pugno dopo essersi beccato una pallottola. Un chiaro segnale di stima, o forse solo un gesto per ingraziarsi chi potrebbe tornare utile.
Avete notato come alcune persone riescano a trasformare un nemico in un prezioso alleato? Basta un pizzico di convenienza politica e improvvisamente le vecchie ruggini spariscono come per magia. Chissà se Zuckerberg ha già preparato un “Mi piace” speciale per Trump su Threads.
Se volete imparare a sopravvivere nel mondo della politica, prendete appunti da questi due giganti dell’opportunismo. La lezione è chiara: mai chiudere una porta completamente. Potrebbe essere utile riaprirla quando meno ve lo aspettate. E ricordate, le alleanze si fanno e si disfano come i castelli di sabbia. Basta un soffio di vento, o magari un cambio di amministrazione.