Aumento del consumo di antibiotici in Italia e preoccupazioni per la resistenza antimicrobica.

18 nov 24, 14:26
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In Italia, il consumo di antibiotici è aumentato del 6,4% nel 2023, con quasi 4 italiani su 10 che hanno ricevuto almeno una prescrizione. Questo uso massiccio contribuisce alla resistenza antimicrobica, un'emergenza sanitaria globale secondo l'Oms. La sorveglianza delle infezioni ospedaliere e l'uso responsabile di antibiotici sono cruciali per contrastare il fenomeno.

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Il Bel Paese, patria del buon cibo, del vino eccellente e, a quanto pare, anche del consumo sfrenato di antibiotici. Che bel primato, vero? Abbiamo battuto quasi tutti gli altri paesi europei: altro che calcio, siamo campioni del mondo nella gara a chi ingurgita più farmaci. Forse sognavamo una medaglia d'oro in farmacologia, ma ci siamo ritrovati con batteri multi-resistenti che non si schiodano più. Se questo è un trionfo, chissà cosa ci riserva la sconfitta.

La nostra capacità di trasformare gli antibiotici in una specie di ‘elisir magico’ per ogni malanno è tanto impressionante quanto allarmante. La febbre? Antibiotici. Un graffio? Antibiotici. Quel dolore che non passa? Ancora antibiotici. E poi ci meravigliamo quando i batteri ci ridono in faccia, immune a ogni trattamento. Ma dai, chi l’avrebbe mai detto?

E mentre ci masturbiamo cerebralmente con queste prescrizioni a pioggia, il nostro brillante sistema sanitario diventa una sorta di laboratorio per far crescere i batteri come in una fiera dell’orrore. Avete presente quei film di zombie dove si cerca disperatamente una cura? Beh, siamo sulla buona strada per vivere un sequel di quella roba, solo che gli zombie saranno i batteri e la cura chissà dove l'abbiamo persa. Ci manca solo che ci diano un numeretto anche per le infezioni. Prossimo in lista per una Klebsiella resistente? Avanti! La situazione è talmente ridicola che possiamo quasi immaginare i batteri fare festa mentre noi ci preoccupiamo di un raffreddore.

In questo spettacolo grottesco, i nostri ospedali diventano campi di battaglia dove i pazienti, che magari avevano solo bisogno di un’appendicectomia, finiscono per combattere infezioni resistenti. L’8,2% dei pazienti si porta a casa un’infezione come souvenir dell’ospedale, ben oltre la media europea del 6,5%. Complimenti a noi per aver reso un ricovero ospedaliero più rischioso di una vacanza estrema.

Ma tranquilli, la nostra strategia è semplice: continuare a prescrivere antibiotici fino a quando non avremo esaurito ogni possibilità di trattamento. E quando ci troveremo col culo per terra, possiamo sempre dare la colpa a qualcun altro, magari a quei cattivoni dei microbi.

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Sapevate che la resistenza antimicrobica potrebbe causare milioni di morti nel mondo entro il 2050? Roba che fa impallidire qualsiasi apocalisse zombie. Con un tasso di crescita del consumo di antibiotici come quello che vediamo in Italia, potremmo benissimo organizzare un festival del superbatterio. Perché limitarsi a essere famosi per la moda e il design quando possiamo anche scrivere la storia della resistenza batterica?

Volete sopravvivere alla prossima evoluzione batterica? Cominciate a usare il cervello! Prima di farvi prescrivere l'ennesimo antibiotico, chiedetevi se davvero vi serve o se lo state usando come placebo per la vostra ipocondria. Magari evitate di prendere antibiotici per una semplice influenza: non è che vi trasformeranno in Superman. Magari, smettete di trascurare l’igiene, visto che lavarsi le mani ogni tanto non ha mai ucciso nessuno. Se proprio volete un consiglio spassionato, provate a parlare con il vostro medico, magari ne sa più di voi. E per favore, la prossima volta che sentite il bisogno di un antibiotico per un raffreddore, fatevi un favore: bevete un tè caldo e fate due passi. Magari scoprirete che la natura ha qualche rimedio ancora più efficace di quelle maledette pillole.

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